UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

Riman,g·ono, nel mezzo di questa evolu, zione uunterrotta, le grandi crisi. Sono fenomeni reali ricorrena'. più o meno pe, riodic,; clze vanno giudicati in relazione acl un solo punto costante: l'uomo. Par, lare cli « crisi della libertà», cli « crisi della Jecle ,, , per /are due ttjJici esempi , il pùì delle volte non lza significato. Cl,e l'individuo reclami di meno il suo diritto alla libertà, percl,è lza meglio compreso, per esempio, i suoi limiti sociali, oppure clze /accia ricorso alla fede meno cli /re, quente perclzè scienza e ragione gli hanno svelato come conoscenza ,· vecclzi misteri, non significa che gli 1"clealidi libertà o di /ecle siano in decadenza. Succede ad essi come a tutti gli altri ideali umani: quando ne viene scoperta la bellezza, cominciano acl attirare nella loro orbz"ta ogni altra cosa, finclzè si riclziecle loro anche ciò clze non possono dare. ln tempi remoti si volle sui testi biblici formulare verità scienti_(,, clze. In epoca non lontana si pretese che la libertà correggesse tutti gli squilibri. Da questi errori di valutazione nascono le grane!, cris,; clze non travol,(!ono le con, quiste già /atte, ma le riconducono nei loro giusti confini. Come le imprese non ass1c111·ano il massimo utile alla società

RkJQdWJsaXNoZXIy