UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
avvicinarsi ai miei pensieri sino a indovinarli, come le riusciva un tempo e io ne avevo dispetto. In questi anni sono stata davvero libera, come inten– dern da bambina, senza rapporti con nessuno, li– bera e felice... Posso confessarlo facilment.;-: 110~1 ero assolutamente fatta per vivere assieme a Giu– lia, sono sempre stata stordita dalla sua gioia di amarmi, ne ho sempre provato ripulsione... '>. « :Ma se l'avete continuamente incoraggiata ! ». « Non lo credo. Giulia mi parlava della vici– nanza dei nostri temperamenti, mi voleva convinta del bene che assieme avremmo potuto raggiungere ... Xon faceva che riempirmi d'astio e di noia. Oh, Dio avesse voluto che si fosse illusa da sola! Mi attorniava invece con un sentimento troppo co– stante, caldo e disgustoso, quasi una cortina fisica che mi toglieva a volte il respiro. Voleva ad ogni costo che io fossi come lei mi stava immaginando e mi desiderava, non mi permise mai di disporre di me. Quali mezzi usava perchè non le sfuggissi ! Mi guardava con ammirazione proprio quando sa– peva che le mentivo; m'era riconoscente se la mal– trattavo ... Che orrore!». « Ma proprio di questo peccato si pentì, signori– na: d'avervi tolto quell'uomo che avrebbe mutato la vostra esistenza ... ». « Oh no, reverendo! Quello fu un caso senza fa– scino, e ambedue perdemmo in egual misura. Cosa resta, adesso, della memoria di quel poveretto? Alla sua morte piansi, mi disperai. :\fa oggi? Il peccato di Giulia non è la passione, ma quella in– temperanza nei miei riguardi che non ha osato confessarvi completamente, ne sono certa: la gioia cli vedermi sottomessa a lei, i prepotenti pensieri che le nascevano ad ogni abbraccio, l'invidia per la mia bellezza; la gelosia per ogni ora trascorsa 59
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