UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
58 è attorno a me, io non posso fare del bene a nes– suno, e nemmeno del male, ormai. Conosco ciò che può avervi confessato Giulia: un amore buono, il mio (Giulia ha sempre avuto il difetto di giusti– ficarmi), un amore cattivo, il suo, tanti anni di gioia procurati da un silenzio bugiardo, altri anni infelici per pagare la vecchia gioia ... Perchè to– gliere a Giulia questa convinzione, quando forse non sarebbe utile correggerla con la mia verità che è ben diversa? Oh, reverendo, Giulia non sa come ho trascorso questi anni ... ». Era entrato il domestico, aveva aperto a metà le persiane ed era subito uscito. Sebbene dovesse scen· dere in paese per vespro, don Luoni non pensava di aver fretta: anzi, godeva nell'immaginare che una ragione molto seria lo tratteneva nella villa. Men– tre Rosa parlava, muoveva a tratti il capo verso la finestra, fissava lo sguardo sul mare ancora chia– ro di scintillii e sul paese investito completamente dal riverbero pomeridiano. Le parole di Rosa, dette con grande calma, con– servavano tuttavia l'antico rancore. Nel loro tono misurato era un leggero stridore, come di ruggine e il viso si alterava nelle linee del mento e delle guance, si induriva agli zigomi ora accesi da un calore improvviso. Il reverendo, mentre Rosa par– lava, aveva sentito crescere il disagio. « Se avesse peccato Rosa, Giulia la perdonerebbe. Forse Giulia è più buona o più coraggiosa ... » aveva pensato, e senza distrarsi 1 poichè ora ogni speranza di un rav– vedimento ancora non era caduta seguiva il variare della luce sullo specchio di mare che si apriva di– nanzi alla finestra. Intanto la voce di Rosa riprendeva a dire, dopo la breve pausa: « Non sa e non se lo è mai chiesto. Anche se teme il mio giudizio non può ormai più
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy