UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
Oggi Giulia è molto malata, eppure voi continuate a vivere poco distante da lei, senza mai mostrarle il perdono, sapendo che non potreste trovare un affronto maggiore del vostro silenzio. Giulia mi ha detto della vostra infanzia, del vostro affetto .. Perchè staccarvi così crudamente, se eravate tanto unite? ». Dopo quella domanda don Luoni sentì come a ves– se già assolto la sua missione di sacerdote. Un sor– riso compiaciuto gli si disegnò sulle labbra, cd egli lo incoraggiò pensando che esso avrebbe potuto an– che apparire come un incitamento più affabile delle stesse parole. Aveva tro,·ato un tono pacato, md– lifluo, da vecchio predicatore. La voce era riuscita invitante e riservata assieme. Il perdono, pensava, sarebbe arrivato velocemen– te, ma occorreva attendere, e lasciare che l'eco delle ultime parole, pronunciate sottovoce ed anche con una punta di studiato rincrescimento 1 riuscisse a stendere i risentimenti. Il silenzio però si allungava e il viso di Rosa restava impassibile. li sole si era alzato sulla parete. Dal soffitto scendeva il rumore calmo di un passo. Don Luoni si seutì per un mo– mento esitante. Rosa teneva le braccia conserte, gli occhi socchiusi; tutta la sua persona sembrava chiu– dersi; appoggiava le spalle alla poltrona, ritraendo il busto quasi a sottrarsi. Si udì un passo anche in giardino. Il silenzio fu ancora immenso, avanti che Rosa rispondesse. « Vedete, per me il passato è passato davvero, e il futuro conta ormai poco. Come spiegarvi che non posso mutar nulla della mia esistenza, e nep– pure posso salvarmi o salvar mia sorella? Non sono padrona di me, reverendo, è chiaro! O almeno, se per libertà intendete il coraggio di andar nel Yuoto, ecco 1 io sono una donna libera: ma nessuno 57
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