UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
56 dine. Discorrer di lei mi stupisce; nulla mi mera– viglia come l'abbandonare ciò che seguo come re– gola. Pure, sento d'aver fiducia in voi e spero che, qualsiasi cosa riusciremo a dire, 11011 avremo spre– cato il nostro tempo. Anche se con gli anni ho per– so ogni fede nella religione, reverendo, e mi sono allontanata dal praticarla .. Il prete aveva già previsto queste parole: veni– vano a proposito. Abbassò il capo per un istante, come significando il dolore che provava per tale dichiarazione: ma era un dolore sopportabile e buo- 1101 non insolente; era contento cli soffrirlo in segreto, senza che Rosa ne partecipasse. Le dita di lei s'erano adesso unite nella sinistra aperta, ne era nato un gesto a mezz'aria come un'elemosina. « ... tuttavia mi avvicino a voi, poichè conosco i poteri della sincerità e sono certa che dalla mia franchezza o dalla mia ostilità potrà nascere il ri– cordo che avrete di me... Ditemi dunque ciò che ,·i preme». << Vi ringrazio. Non siete una fedele osserva11te 1 mi dite, e non YÌ importa quel sentimento che può rendere misero un uomo felice e lieto un dispera– to.. Pure, se chiedo a voi 1 non giudico, siatene tranquilla, ma imparo. Penso esista sempre al fon– do di me il posto per trarre un bene da tutte le incoerenze. Sapendo che vostra sbrella vi tradì in una forma troppo cattiva, forse, per voi, e che, per quel tradimento (che 11011 è, badate!, legato alla natura della signorina Giulia, così appassionata e bisognosa di voi!), ella sconta da anni un tormento sempre più vivo, non posso non considerare la sua vita e la vostra, signorina, se non come un cumulo di disgrazie e di incomprensioni. Voi, credendo che Giulia abbia taciuto per egoismo il suo peccato, vi dimostrate ancor oggi gelosa e troppo severa ...
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