UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
me» Breton dice: « Il surrealismo è un mero « automatismo psichico, col quale c, si propo– « ne di esprimere, verbalmente o per iscritto, « l'attività reale del pensiero, ciò che detta il « pensiero, indipendentemente da qualsiasi « controllo esercitato dalla ragione, fuori da « qualsiasi preoccupazione estetica o morale». È inutile dire quanto si sia lontani dal dan– tesco: « Sì che vostr'arte a Dio quasi è nipote». Senza bisogno di arrivare a simili esagera– zioni, per effetto dei fini che abbiamo visti di– versi nella morale e nell'arte, si è facilmente a,·anzata l'opinione che ogni opera d'arte di tanto si avvantaggerà di quanto si staccherà dalla vita, verso la realizzazione del suo sogno di libertà; e pertanto la sua conquista maggio– re, la sua vena sublime consisterà in una pu– rezza formale non solo, ma pure di ispirazione, cioè senza conta1ninazioni di genere. Poichè l'arte non è la morale, l'arte non è la filosofia, l'arte insomma è l'arte, non può con– fondersi con le altre attività e di conseguenza deve vivere di sè e per sè. Orbene, se ciò è ben vero, lo è so!Lanto, però, in un procedimento logico, che per effetto cli una eccessiva d_istinzione teorica, scinde l'unità 29
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