UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
mia renitenza): « La fede non è un altro modo di conoscere derivante da certezze so– prannaturali o çla intuizioni sentimentali e mistiche, che sussista accanto alla ragione: la fede è essa stessa una opera della ragione, un grado, un risultato provvisorio della ra– gione: una fede che sia qualcosa di origi– nario e di assoluto non è concepibile. Un sistema filosofico, che è per l'autore opera perfettamente razionale, è in realtà una fede; ma è fede alla luce di una ragione superiore che lo penetra, lo giudica, lo supera». E a me qui pare che il concetto di fede sia stato travisalo e ingiustamente sostituito al termine persuasione, essendo per me, fede, l'adesione dello spirito a ciò che è dovuto a una rivelazione interiore, a una specie di intuito mistico, diverso dalla ragione e a questa superiore. E sebbene in questo senso ci si debba richiamare allora al dono sopran– naturale, elettivo, che da noi non si può acquistare, pure rammento un passo di S Agostino che afferma essere l'aiuto con– cesso da Dio una pura illuminazione intel– lettuale, restando dell 'allo di fede intera– mente all'uomo l'iniziativa. Del pari rimango in sospeso di fronte a 73
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