UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
50 e di parole, mentre i giovani nichilisti russi riuniti nella pittoresca miseria degli abbaini a Parigi, discutono di rivoluzione, di atten– tati e di anarchie. Di là dall'oceano la folla ha già forse il suo pane e vuole qualche altra cosa, si intervista Einstein sull' immor– talità dell'anima, si vuole sapere quali sono i libri che legge Ford, e qual' è la vita privata di Lindbergh, si vogliono conoscere le idee sulla storia di Charlot e quelle sulla moda femminile di Ed ison. Tutti cercano affannosamente la loro pietra filosofale nelle pagine dei quotidiani, dove un grande uomo d'affari, un re di qualche manufatto o ma– teria prima sentenziosamente ci insegna che un uomo che sa scrivere a macchina può arrivare dovunque. L'America attiva e prag– matista ha fatto il suo ideale di uomo, ideale di successo, di ricchezza, di lavoro, di po– tenza e di volontà, ma le voci sono discordi: il dott. Carrell in un libro venduto al milione di copie mette sull'avviso i suoi compatrioti contro a tutti quegli eccessi, traendo uno schema assai suggestivo dell'uomo. H uizinga gran clinico del mondo attuale con la mano sul polso dell' umanità in convulsioni ne fa diagnosi e prognosi denunciando la Crisi
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