UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
di buona volontà. Poi dal balcone del pre– torio, alla folla che vuole Barabba, Pilato lo mostrerà dicendo: Ecce Homo. Quasi venti secoli dopo quelle stesse parole Nietzsche scriverà in testa alla romantica rivelazione di se stesso, ultimo grido prima di precipitare nell'abisso silenzioso della pazzia. All'uomo cristiano-medioevale il rinascimento ha portato la debolezza della perfezione e della lette– ratura, e dopo i cori che si sono levati intensi dalle navate delle gotiche cattedrali, l 'ema– nazione uomo che sorgeva dall'anima del popolo si è spenta tra umanisti e principi, soldati di ventura ed eretici, riformatori e scoprimondo. Troppo proficua e troppo fe– conda è la vita di questi nuovi conquistadores della Terra e dell'intelligenza perchè ci si possa fermare, perchè si possa cercare l'Uomo, tutta la natura si apre a un tratto alla scienza, le scoperte si seguono così rapide, così ne– cessarie che alle volte sorgono contempora– neamente nell'intuito di più uomini. L •Europa è divenuta una sala, da un' estremo ali' altro gli uomini si parlano, si scambiano lettere e colpi di stocco, i sovrani tra le noie delle piccole corti si dichiarano le guerre, e i popoli prolificano e subiscono miseri e felici senza 47
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