UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

46 L'idea dell'uomo è tutta classica, tutta greca, nella sua armonica generalizzazione. Banchettando in casa di Agatone, Socrate racconta la bella favola che Diotima gli ha insegnato e quell'origine degli uomini è fatta più per spiegare la psicologia e le consue– tudini dell'amore che la potenza degli Dei. Tutti gli uomini sono esistiti nella medesima regione prima di nascere, e quando si trat– terà di dimostrarlo, verrà chiamato un servo ignorante e vergine d'ogni geometria perchè di fronte al quadrato ed alla diagonale, l' in– telletto tradisca la sua origine dal mondo delle Idee. E l'unità raggiunta attraverso ciò che di più sublime e di più unificatore l'istinto logico dei greci ha sentito nell'uomo: l'intelletto. Qualcosa muta nel concetto di uomo in Roma; una nuova dialettica di diritti e di doveri impone il nuovo concetto di civis, una barriera insuperabile divide l'uomo ro– mano dall'uomo barbaro, e nella stessa ge– rarchia getta le radici l'idea di uomo. Intanto usciva l'editto d1 Cesare Augusto per il censimento di tutto l'impero, ed in una stalla di Betlemme nasceva l'uomo-Dio, mentre gli angeli ne arrecavano l'annuncio agli uomini

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