UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

realtà limitata e modesta, che è il senso, si perde. Così che la subordinazione, da un punto di vista rigorosamente razionale, non può non ridursi ad un annullamento vero e proprio. Si impone, quindi, una scelta, e soltanto gli animi pigri ed incerti la possono evitare: una vera scelta fra la vita e la morte. Chi sceglie per il senso sceglie per la vita, ma deve rinunciare all'indifferenza, e cioè alla pace ed alla quiete, ed accettare la pena di un' esistenza bruta, che non si giustifica e non si spiega; chi sceglie per la ragione, sceglie per la quiete e per la pace, ma deve accettare la morte. Per questo, l'idealismo e l'esistenzialismo, le due correnti filosofiche prevalenti dei nostri giorni, sono così vicine l'una all' altra, e si urtano cosi aspramente. Consideriamo, ora, le ragioni della volontà. Anche per la volontà, la situazione si pre– senta, almeno sotto un certo aspetto, dram– matica, come per il senso. Volere, come sentire, è vivere; ma è anche lottare. Per la quiete dell'indifferenza sarà dunque neces– sario annullare la volontà, come abbiamo visto che è necessario annullare il senso. E, come il senso si annulla appunto in quanto 35

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