UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
28 la terapeutica. Dosai i miei '\Jeleni in capsule, le numerai e cer_ai in una settimana di tornare ai luoghi che mi avevano visto vivere. Scrissi una lettera a te, po,, presa la prima capsula insieme ad un sonnifero, andai a letto, cer– Cùndo di evitare l'ordine e la compostezza che precedono i suicidi. Ascolta: nella mez– z'ora che precedette il mio forzato sonno, io ho ritrovato tulla la mia vita - la mattina dopo, svegliandomi, sapevo di essere vivo per miracolo. Avevo ritro'\Jato la mia lJita, o mi illudevo di questo. Tornavo a vivere. Stracciai la lellera scrilla per te, perchè t0levo che fosse sempre Vera e continuai così, risparmiando gelosamente le mie cartucce. Fino ad oggi. Qyesta mattina ho capito di non poter più continuare; ho esaminato l'anima mio, spe– rando di trovarvi ancora una /avilla - ma ormai ho vissuto troppo. Fra due ore una /orte dose di adrenalina mi farà saltare il cuore - non voglio prendere degli ipnotici - voglio sentirmi morire. Ti lascio, e con dolore. Peccato che il mio affetto per te non sia tanto Jorle da tenermi in vita. Addio.
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