UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
primibile nella vita, e non rimane con essa in un rapporto puramente intellettuale. Le effusioni del cuore possono col loro fervore scoprire i limiti della logica, non possono tuttavia eliderne l'incidenza nel ritmo del concreto esistere. La moderna filosofia ha avvertito il richia– mo di un più profondo empirismo e, facen– dosi filosofia della persona, ne ha rivendicata l' indi vidualità contro ogni sommersione di essa in una sintesi logica. Proprio in questa attitudine a riconoscere nell'opposizione di sentimento e ragione la necessità dei due termini, mi pare si espri– mano i segni della nostra spiritualità. Chiaritosi l'equivoco di una posizione puramente sentimentale, profondamente viva e rinascente l'esigenza di una metafisica, si ripropone l'istanza di una conciliazione che, pur conservando la ricchezza del sentimento, non neutralizzi il valore della ragione. L' antinomia determinatasi tra fede senza critica e critica senza fede, che sembra con– durre o al disorientamento nella prassi o al fallimento della ragione, espressione culmi– nante di una crisi profonda, ci addita l'unica possibile uscita. · Il
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