L'università libera - n. 10 - dicembre 1925

L' U N I V E R S I 1' À L I B E R A 319 l\Iiscricordiosa e la Soccorrevole. Mille nomi dicono le· sue grazie e la sua virtù, mille altri le città e i paesi che la reclamano. patrona. Iside, la Signora· del Sicòmoro, è _la terra d'Egitto che è attraversata da Osiride, il Nilo fecondatore, e che dà i natali ad Oro, il popolo di Kemi. Iside, la madre. dei viventi, è, col nero Osil'ide, la guardiana dei morti che Oro resusciterà,. quando saranno compiute le rivoluzioni dei tempi. Iside era la Luna, Osiride era il Sole ed Oro la Primavera: i principali aspetti della vita terrena e della vita postuma, troverebbero la loro espressione nella. trinità Iside-Oro-Osiride adorata da Abydos, adorata anche dalla maggior parte delle antiche· prefetture d'Egitto, ma· ron altri nomi e altri attributi. La prima çiviltà aveva già trovato la famiglia ideale. . . 11nostro spirito ama la forma triplice e s'ingegna a metterla· anche dove non c'entra. Rintracciarla in tutt~ le mitologie, tanto in quelle dei popoli fanciulli• quanto in quelle dei popoli civili, significherebbe iIJ.t-taprendere un lavoro di cui una lunga vita , forse neppure vedrebbe la fine. Ma sarebbe fare della mitologia alla maniera del botanico, che, in possesso del metodo naturalistico, si divertisse•ancora a classificare le piante secondo il numero dei pistilli e degli stami. '1 * * * Riassumiamo. Le religioni sono politeiste, d'essenza e d'origine. L'Intelligenza elabora questi prodotti del Sentimento, sopprime i doppi usi, semplifica, coordina; presto o tardi, trasforma i politeismi in oligoteismi. Poi gl'intellettualisti s'incapricciano del Teismo, manipolano le divinità, le concentrano in un solo esser~, che presentano volentieri sot!o l'aspetto d'una essenza con t~ · modalità. Arrivati a questo punto, gl'intellettualisti non hanno fatto che la metà della loro opera. Ora, si dedicano a volatilizzare 1a loro essenza trista, la spandono, l'introducono dovunque; il Teismo diventa Panteismo. Infondendolo dovunque, attenuandolo sempre, sublimandolo, affinandolo senza tregua., il loro Panteismo finisce per dissiparsi e scomparisce. È l'Ateismo. Allora gl' intellettualisti sono costretti ad arrestarsi, guardano stupiti e cercano intorno a sè. E foi·se li sentirete esclamare: Il nostro Dio s'è perduto ... Che ne avete fatto? CARLO MoLASCHI- Direttore responsabile. Tipografia E. Bellasio e C. - Milano.

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