L'·U N I V E R SI T À L IBERA 261 E allora si estingua la sete di vivere, si rigettino gioie e dolori, si annienti letizia e tristezza fino a raggiungere la no,n triste, non lieta, equanime, savia, perfetta purezza. Solo allora si può comprendere la tragedia della vita, vedere nelle ètà passate e ,trapassate, le·anteriori forme di esiste~za già vissute, ciascuna coi· propri dolori; allora· si. può rimanere indifferenti a tutto,<indifferenti alla vita che passa e alla morte che viene, indifferenti all'amore ed al dolore ... Allorà,è il Nirvana: « Esausta è la vita, compiuta la santità, operata' t'opera, non esiste più questo mondo! ... » . . Se il positivista non' può accettare(la filosofia idealista che agita dei fantasmi, non può nemmeno, accettare, la « scienza. di vita », predicata da Gotamo Buddho. Ditlla « volontà di potenza » · scaturisce il concetto di do~1inio e d'autorità, dalla «: scienaz. di vita» buddhista scaturisce la rinuncia. E _rinuncia è servitù. · Lo stile e la profondità di Gotamo Buddho anivano ad avvincere, ma il posH'vista che: vede· la vita attraverso la luce della realtà fisica, se anche apprezza il· pensier.o del grande maestro, non arriva ad, esser. convinto da ciò che nei discorsi di Buddho è detto. Secondo 'la filosofia positivista, gli elementi della vita sono , due: la forza e· la materia. La materia; sotto 'l'influenzai della forza;. si compone, si dissolve e si ricompone a seconda di speciali, leggi di natura. Il mondo è quello che è ed il dolore è una c0nseguenza della vita ... Negare la vita per uccidere il dolore è ·un .assurdo, poichè la vita non è in potere degli uomini. 'La ,; :vita ·è nelle cose, ed è innegabile che il « suicidio universale » •·non arriverebbe a fermare il corso del sole e delle stagioni.· Scom- . parso l'uomo dalla: terra, la sua materia -riapparirebbe sotto altri aspétti, •e la legge d'evoluzione potrebbe anche far riviveré il· suicida. · ) L'essenziale è di nobilitare il dolore nobilitando la vita: ,que- ·sto l'idealismo dei positivisti. E•. siccome la vita, presa nel suo ·concetto più nobile, è. cammino verso, la perfezione; e siccome 'qu:e·sto ,cammino è lotta perenne di superamento, non si deve • sottrarsi alla lotta, ma si deve essere militi coraggiosi e disin- . teressatì, nella grande milizia che vuol •guidare· l'uomo verso il meglio. Tale .milizia non sempre è attesa dalla vittoria:. Il mondo è comp-osto di bene e di male e a volte il male soffoca il bene. Ma cos'è una- battaglia perduta, cos'è la disfatta d'una- generazione al confronto della lotta eterna che dura. da secoli e da millenni e che durerà ancora •altri secoli, ed altri millenni? . Accettiamo dunque la vita e la lotta, anche se portano in \ grembo il germe del dolore. Perchè attraverso al dolore si arriva alla vittoria ed ogni ·vittoria è un passo verso la perfezione. CARLO ì\ifoLASCHI.
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