L'università libera - n. 9 - novembre 1925

L' U N I V E R S I T À L I B E R A 277 una tavola di cipress~, legno durissimo e nodoso. Il povero san ·Giuseppe sudava e sbuffava, sbuffava e sudava; ad ogni colpo di pialla, mandava un « han n che pareva un gemito. Invisibile, un angelo stava a guardarlo, e s'edificava nel vederlo così coraggioso al lavoro. Pensò che le future generazioni avrebbero piacere di vedere come si lavorava. nella sacra Famiglia. Ebbe una idea, come soltanto gli angeli possono averne. Vedendo u_na boccetta vuota, che aveva contenuto della colla: forte, aspettò il momento opportuno. Ansava il piallatore, ansava sempre, emetteva ancora un han! quando il nostro angelo protese rapidamente la bottiglia sino a fior di. labbro, vi ricevè l'hrm e tappò subito. L' han era nella bottiglia e vi restò bellamente; l'angelo ne fece dono alle s;nte sorelle di Betariia. Passando di mano in mano sino alla pia imperatrice Elena, la reliquia fu portata in ·Occidente, dove edificò le anime buone, fìnchè uno di quei fedeli a cui nulla si può rifiutare - re o nobile dama o ricco barone. - richiese la santa fiala per rinvigorire un suo fanciullo, debole e malaticcio, con l'alito di san Giuseppe. La fiala fu aperta: l'han fu sentito, scomparve e corre ancora il mondo. Così, dicevano i primi metafisici, l'anima ha la densità del~ l'aria, vi si muove come un pesce nell'acqua. Fisica, puramente fisica, essa gode delle proprietà inerenti alla materia. Ancora oggi, i filosofi taoisti parlano dell'anima come d'una materia epurata. La si affini quanto si vuole, sino alla quintessenza, purchè se ne salvi la materialità! Si dica che gli spiriti, ghmti alla felicità, acquisteranno una sostanza solare o astrale, - come gli Ameshaspentas mazdei, che erano raggi di luce, - si rarefaccia questa sostanza sino a identificarla con etere, i Mides e gli Sciamani non ci troveranno nessun inconveniente, purchè si garantisca che questa sostanza sarà reale quanto quella degli astri. Accettando questo punto di vista, certi occultisti contemporanei formano il loro « perispirito n di materia rarefatto, nel quarlo stato. Anche qui, dei poveri stregoni prevedevano ciò che i nostri salotti hanno trovato di piìi moderno. Tuttavia, era ancora ben lontana dallà materia radiante quella ~-E·tladella Ninfea, o Pei Lien Kliao, che il governo e la borghesia cinesi hanno.sterminato tempo fa. Costoro credevano che l'anima adulta pesi esattamente sedici oncie. Alla morte dell'individuo, l'anima si recherebbe dal Lao Mu, la genitrice universale, che preleverebbe quattro oncic per usarle nelle sue creaz.ioni, altre sei oncie sarebbero prelevate da vari geni, altre due andrebbero al benefattore Budda che comunicherebbe loro la sua eterna felicitù. E l'individuo, dovunque vada, resterebbe con le ultime quattro

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