L'università libera - n. 9 - novembre 1925

L' U N I V E R S I T À L I n E R A • 273 dice Fracastoro (8), che aveva visto con occhi di medico e di poeta i primi orrori del male nuovo. « Obstupuit gens n; fu uno spavento universale; temerono la fine dell'amore e la fine del mondo. Fu necessario per conservare, non la virtù, ma la salute, rinunciare a ciò che i moralisti della sciepza chiamano assai giustamente la promiscuità; la pa11ra d'un male fisico immediato ed evidente operò fra i due sessi una dtsgiunzione che è sopravvissuta al periodo acuto del male. La,' reazione evangelica compì l'opera della sifilide e le società europee si trovarono in condizioni sì vuote, che una nuova mor:;ile fu loro necessaria. Il vecchio contrasto fra la verginità e la turpitudine, basato su concezioni puramente teologiche, disparve; ogni atto sessuale divenendo pericoloso e la verginità, dal canto suo, non essendo' meno funesta, per le sue conseguenze negative, bisognò trovare un compromesso. L'istinto sociale, d'accordo,· e anticipatamente, è giusto riconoscerlo, con le conclusioni future qegli igienisti, pose questo compromesso nel matrimonio, che si trovò tutto a un colpo onorato, dopo tre secoli di derisione. Ciò non colmò l'agitazione dei cattivi costumi; ma il pericolo che vi si correva screditò la libertà che ne faceva l'attrattiva. La, riserva delle fanciulle divenne estrema; esse appresero incoscientemente a cambiare in lezi pudichi la mimica della paura; a poco a poco s'ingannarono sulla causa della loro virtù, poi la dimenticarono; e venne un momento in cui la castità delle donne fu attribuita con ingenuità o all'influenza della religione o a u·na sorta di divinità occulta o a non so quale raffinatezza sentimentale. La causa iniziale della ruota morale sessuale agì. sempre alla nostra insaputa. È tradizione amministrativa l'incoraggiare i mu~ sei di figure di cera che rappresentano particolareggiatamente le conseguenz.e della promiscuità; tutta una letteratura si vende su questo soggetto, approvata anche da coloro che perseguitano ·cosi aspramente le immagini sessuali. La sifilide ha fatto questo miracolo, che una figura umana, bella della sua nudità, è condannata perchè ec~ita all'amore, l'amore che considerano come pericoloso. Questa maniera di vedere sarebbe difendibile se non si facesse intervenire nella questione la forza brutale delle leggi, se la parolà sola si incaricasse di persuadere una morale che la sua utilità potrebbe difendere contro il sarcasmo e l'ironia. L'antica scienza dei tempi anteriori all'apparizione della sifilide non sarà resa agli uomini per lunghi secoli ancora, se il male che ha creato la diffidenza sessuale non finirà per estinguersi. Ma (8) Girolun10 'Fracastòro: <, Della Sifilide», ·edizione· ifa!ia1rn. Sonzogno. l\!iJano.

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