232 L' U N I V E R S I T À L I B E R A Quel senso che fa parere divinatrici queUe parole di S. Agostino nel De C_ivitate.Dei: « Linguarum diversitas alienat hominem ab' homine ». L'Inte1:lingua potrà unire gli uomini che il pensiero, o la scienza, o la vita, rendono simili; potrà unirli al di sopra d-élle barriere linguistiche, nella espressione e comprensioJ1e di una lingua che ha un poco della musicalità del latino e che si avvicina all'universalità dellà musica. C. BERNERI. Per informazioni su l'Interlingua rivolgersi al Prof. G. Peano, Cavoretto (Torino). La menzogna bancaria Tutte le banche di questo mondo elargiscono a se stesse il seducente altruistico titolo di Istituto di Credilo. Ma, ad onta del- loro lusso pomposo, le banche non fauno credilo ad alcuno, bensi Io ricevono con fo\·zata e malcelata umiltà. Per capite che questa non è una paradossale affermazione, esaminiamo un po' come avviene che s01·ga una banca di credito, cioè un istituto scontista. Ecco: alcuni grossi possessori del superfluo mettono insieme un dato capitale, per es. 10 milioni di lire; fondano la loro legale società azionaria versando ad una banca statale il minimo della reale garanzia richiesta; trovano un locale in· ubicazione bene adatta; assumono il necessario personale tecnico; infine aprono gli sportelli. La prima fatica della nuova banca è quella di sollecitare con arte i piccoli risparmiatori, offrendo loro l'interesse del 3 o del 3 1 /2 per cento, a fare dei depositi: i quali depositi altro non sono - si noti bene - che prestiti del tutto fiduciari fatti a completo favore della banca stessa. Ho detto prestiti fiduciari perchè la banca non garantisce il depositante col mettergli in mano, all'atto del deposito, almeno una cambiale, ma soltanto un cartaceo libretto al portatore, che vale fluchè gli sportelli stanno aperti. Nel frattempo la banca o-ff1·e il ·suo danaro, vale a dire cerca di collocare prestiti ai bisognosi; essa peraltro, oltrcchè esigere dai suoi beneficati ( ?) 1'8 per cento di sconto, vuole garantirsi ed ultragarantirsi con cambiali ripetutamente avallate, o con ipoteche, o con altri solidi pegni. Cosi resta dimo-. strato che la banca - istituto di credito - nel mentre pretende di essere fiduciariamente creduta dai depositanti, non vuole punto credere ai suoi mutuatari, ma crede soltanto alle solide garanzie che da ioro ha ottenute .(ved. De usura di S. Ambi·ogio). Per via dei depositi fatti dai piccoli risparmiatori il capitale iniziale dei 10 milioni cresce ben presto fino a raggiungere per es. i_ 40 o 50 milioni realmente disponibili: col qmrlc vistoso capitale i fondatori della banca possono realizzare ingenti lucri. Oltre a .ciò la banca opera, come tutti sanno, in borsa, nell'industria, nel commercio; e molte sue operazioni sono fatte con la sola caparra: dimodochè l'effettivo giro d'affari sale a 100,. o 200, o 300 milioni e più. Il qual fatto è ovviamente immorale, perchè non sarà mai lecito con una garanzia effettiva di 10 soli milioni mettere in pericolo le diecine di milioni depositate in buona fede dai piccoli risparmiatori. Conclusione. Spesso avviene che la banca chiude gli sportelli, cioè fallisce.· I suoi fondatori, che già hanno intascato diecine di milioni di gua4agno, perdono soltanto i loro dieci milioni iniziali. E i depositanti restano gabbati con un ridicolo concordato. Ecco la gran luce che oggi viene dall'alto! GIUSEPPE .M1ss10.
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