L'università libera - n. 8 - ottobre 1925

280 L'UNIVERSITÀ LIBERA gibile a prima vista per qualsiasi europeo collo: L'Accademia dal 1892 in poi seguì il nuovo indirizzo dell'Interlingua naturale riaffermandosi sempre più con la pubblicazione di vocabolari internazionali in cui le parole sono quasi tutte di origine latina. Tolgo da un articolo di propaganda interlinguista: « Il Prof. Peano, ordinario di calcolo infinitesimale alla R. Univer.sità di Torino, nel 1903 stampò alcuni suoi lavori in « Latino sine flexione » composto di parole internazionali sotto la forma del tema latino e senza grammatica. Il Peano s'avvicina più d'ogni altro al concetto di Cartesio, di Leibnitz e di Grimm. Egli non crea, non inventa, ma costituisce il suo vocabolario valendosi saggiamente di molti vocaboli comuni agli Inglesi, Tedeschi, Francesi, Spagnuoli, Italiani, Portoghesi e Russi. Nell'anno 1915 ha pubblicato il « Vocabolario comune» che è un monumentum aere pere.nnius di cognizione linguistica, nazionale ed universale; vi sono 14 mila nomi attualmente in uso presso tutte le nazioni, ogni nome poi è corredato da una diecina di nozioni utili ed interessanti circa l'origine, lo sviluppo e la diffusione (comprese le innovazioni _lessicali) di ciascun vocabolo internazionale. Oltre al suaccennato « vocabolario » ve ne sono altri come quello del Pinth (1912), del Basso (1913) e del Cariesi (·1921) ». L'Interlingua si diffonde. Ci sono tre riviste che escono in questa lingua e allo scopo di diffonderla: l'Accademia Pro Interlingua a Torino, la Revista Universale a Lida, in Polonia, e l(osmoglot a Réval, in Estonia. Appena tre riviste. Ma già diversi. scienziati pubblicano i propri lavori nel latino sineflexione, e fra questi il Peano, fin dal 1903, il prof. Ruggero Panebianco, già dell'Università di Padova. Mentre le opere in interlingua erano quasi tutte di matematica, recentemente il signor Fanti ha pubblicato in questa lingua, in Washington, un libro « Principios elementario de Radiotelegrafia et radiotelefonia», ed è già un passo dell'Interlingua quello di servire non già alle trattazioni strettamente scientifiche, ma a quelle di scienza applicata, e con carattere di volgarizzazione. A questo proposito ricorderò anche che la Rivista tecnica di clettricita, che si pubblicava prima della guerra, recava in ogni fascicolo una rassegna internazionale, di parecchie pagine, in Interlingua. Non solo le riviste che si rivolgono a,d un limitato pubblico, come la Rivista di Matematica del Peano, pubblicano ora articoli in interlingua; ma anche riviste di_carattere tecnico, COU!-•e Graphicus di Torino. E molti giornali e riviste parlano con simpatia dell'Interlingua. Talascio i periodici interlinguisti, e ricordo: In Italia: Il Medico Italiano, la Scien_zaper tutti, l' Archivio di Storia delle Scienze, la Rivista di Biologia, la Rivista delle Comunicazioni .. Anche i periodici e quotidiani politici ne

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