224 L' u N I V E n s I T À L I B E n A e, mentre ha ogni momento in bocca la storia, esso è nel suo fondo radicalmente anlisiorico. L'idealismo attuale, che tutto vuol ridurre a filosofia, pone la filosofia sullo stesso livello del più èieco e basso atto di vita riflessa. Nessun sistema ha mai abbassato tanto la filosofia, quanto questo che ne fa la sola realtà dell'universo. Esso conduce al totale indifferentismo morale e la sua conseguenza è l'assoluto relativismo, scetticismo e individualismo. In forza del suo sofisma l'idealismo attuale stronca alla radice ogni senso del dovere di agire e ogni impulso al migliorament() del mondo, ed è quindi dottrina profondamente diseclucatrice e immorale. La conclusione è: che, spogliato degli orpelli di cui si ricopre, l'attualismo si riduce alla cieca esaltazione dell'atto e dello slancio vitale, ed è in fondo un energetismo brutale, un irrazionalismo radicale: naturale filosofia di .un'epoca in cui il calcio e la boxe, il cinematografo e il tabarin, il cocainismo e la violenza settaria sono I.e ·manifestazioni predilette della psiche collettiva; la naturale filosofia di un'età impulsiva e brutale, tutta straripamento di passioni cieche e irriflesse. Nella parte del libro in cui si fa in particolare la « stroncatura» della personalità intellettuale di Gentile, lo spirito dell'autore si sbriglia di più, e la critica si rivolge più alla persona che alle sue idee. Ad ogni modo vi si dà una specie di fotografia della mentalità di G. Gentile, si. segue il formarsi della sua coltura. Io sviluppo e le ragioni del suo trionfo. A proposito della· sua filosofia, ad un certo punto il Tilgher dice che in quel po' di serio e di buono che si può trovare nell'idealismo attuale 11011 v'è che una rifrittura della filosofia germanica dopo di I{ant; e del Gentile afferma essere uno spirito angusto, settario, fanatizzato, senza originalità di sorta nè come filosofo nè come storico della filosofia, Il Tilgher esamina anche la concezione dello Stato secondo G. Gentile. Troppo lungo sarebbj! riferirne qui l'esposizione ed il giudizio. Basti dire che nella teoria gentiliana dello Stato il Tilgher non vede altro che il vecchio Stato di Hegel: lo Stato prussiano' degli Hohenzollern, creazione artificiale di una Dinastia e di una Casta politica ristretta e potentemente organizzata. Con questa differenza, che quando Hegel nel 1821 espose la sua teoria statale, questa poteva apparire un prog1'esso, mentre oggi è un anacronismo. Ed infatti Gentile non ha saputo che fossilizzare e rimpicciolire quell'idea, secondo la escogitazione di un cervello che nel cittadino non ha mai visto altro che qualcosa di mezzo tra Io sbirro e il bi del lo; . Ma sopratutto interessanti sono in questo volumetto i « Colloqui filosofici tra padre e figlio sull'idealismo attuale». Sono sette dialoghi (tre o quattro de' quali furon pubblicati in un quotidiano di Roma), ne' quali il babbo insegna al figliolo le vie dell'opportunismo p_olitico e morale per farsi strada nella vita e come ricoprire col manto della filosofia tutte le capriole, i cambiamenti, le grullerie, le violenze, ecc., di cui da che mondo è mondo, gli opportunisti si son sempre serviti per arrivare a qualunque costo. Èd il sistema filosofico più adatto alla bisogna, manco a dirlo, è l'« idealismo attuale» l Ma mentre di questo sistema il Tilgher continua implacabiÙnente ed in forma succosa e spigliata la sua critica, nel medesimo tempo egli riesce (piit ancora che nelle altre parti del libro) ad esporne le idee in un modo così semplice e chiaro che tutti, anche i più digiuni di studi filosofici, possono capirle benissimo. - Il che non è poca cosa, trattandosi dell'esposizione di una 1 filosofia che, a mo' della seppia, ama procedere intorbidando le acque. del ragionamento con un linguaggio, anzi un gergo, de' più astrusi, involuti. e incomprensibili, ·di cui scrisse a suo tempo in un suo volume una saporita satira il Formiggini. LUIGI FAnnm. CARLO .MoLASCI-1-1 Redattore responsabile. Tipografia E. Bellasio e C. - Milano.
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