220 L' u N I V E n s I T À L I n E R A zione passiva di ricettacolo. Nelle Eumenidi,' Apollo s'incarica. di esporre la teoria mascolina: « La madre non genera quello che comunemente vien chiamato suo figlio; è soltanto la nutrice del germe versato nel suo seno. Chi genera, è il padre. La donna, come un depositario estraneo, riceve da altri il germe, e quando piace agli dei lo conserva. La prova di quanto io affermo sta nel fatto che si può diventar padre senza che ci sia bisogno di madre: testimone, Minerva, la figlia di Giove, che non è stata nutrita nelle tenebre del seno materno. » Un mito greco mostra quale disprezzo avevano gli uomini e gli dei per la funzione procreatrice della donna. GioV'e,Mercurio e Nettuno, per ricompensare Oinopio, figlio di Bacco, dell'ospitalità che aveva dato loro, gli dissero di formulare un votO'. Egli chiese un figlio, •e i tre dei orinarono nella pelle del bue che era stato ucciso per festeggiarli, la seppellirono, e nove mesi dopo nacque Orione, che Giove collocò in cielo. Que~ti miti ci rivelano che i popoli primitivi hanno nozioni assai vaghe sulla proc1,eazione degli esseri e i due sessi, a un certo momento dello sviluppo storico, entrarono in rivalità per sapere quale dei due avesse la funzione più importante nell'atto della generazione. Gli dei, non soddisfatti di privare le dee della loro funzione nell'atto della generazione, assunsero le loro forme, i loro costumi e i loro attributi. Si vestirono da dee. C'era, a Sparta, un Apollo vestito da donna, che portava in mano l'arme delle amazzoni: la bipenne; Giove, il ,re dell'Olimpo, non credeva di derogate alla propria grandezza prendendo questo travestimento femminile, come lo provano varie medagli,e in cui è vestito da donna, con bende e seni; l'aquila, il suo uccello simbolico, serviva a completare il travestimento e a dargli il carattere mat,erno. L'aquila è vicinissima. all'avvoltoio, il simbolo d' lsis, mad1'e; si son potute confondere le specie da un paese all'altro; sono poi comuni deUe specie intermediarie, come il gipaeto, l'avvoltoioaquila. Si dice che l'aquila, e così pure l'avvoltoio e gli altri uccelli da preda offrono questa particolarit:'t che !e femmine sono più robuste e più audaci dei maschi. Questo cambiamento di sesso aveva Io scopò di spossessare le dee del loro tempio. Il dio vi entrava timidamente sotto il travestimento femminile per farvisi adorare e finiva per espellere le divinità femminili. Nel tempio di Herapolis la statua di Giove si trovava accanto a quella di Giunone, ma gli si rendeva un culto secondario; gli v•enivano offerti dei sacrifici in silenzio, senza i canti e i suoni del flauto che erano prodigati alla sua compagna; ittiando si portavano in processione le loro statue fuori della cinta sacra, veniva trasportata per prima la statua della dea. Apollo aveva avuto maggior successo a Delfi, che •era stato il tempio della Terra e delle sue figlie le Titanidi, Temi e Febea (Eschilo: Le Eumenidi). Dopo che Pan gli ebbe insegnata l'arte
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