218 1,' UN I V E R SI T l LI a·E RA si escludevano. Vedremo tra breve che vergine madre significava madre senza il concorso dell'uomo, come nel caso della vergine madre Maria: ma nei tempi primitivi voleva dire madre senza essere maritata. Ciò che è spiegato da quel brano delle Eumenidi g.'Eschilo, in cui Minerva dioe che « sebbene l'uomo abbia tutto il suo cuore, essa non ha mai consentito ad accettare il giogo del matrimonio ». In Grecia, si cJ1iamava figlio di vergine (parthenias), il figlio di una donna non maritata. La donna era considera la vergine fin eh è non· era maritata. La grande Madre degli Dei, il cui culto, diffuso nell'Asia anteriore, penetrò in Italia nel corso del secondo secolo avanti Cristo, era ugualmente una vergine madre, come Minerva. « La madr•e degli dei, dice l'imperatore Giuliano, è la dea che fa figli e ha commercio col gran Giove, eh~ genera ed organizza gli esseri col padre di tutti; questa vergine senza madre siede accanto a Giove, perchè è l'ealmente la madre di tutti ,gli dei. » Come si vedrà più oltre, il gran Giove teneva una posizione umilissima rispetto a lei; non era il suo sposo, ma il suo Giuseppe. La madre- degli dei restava sempre vergine, nonostante la sua nume- .rosa progenitura, perchè non era maritata. Senza dubbio, l'idea di vergine madre deve esser nata nel- .l'epoca in cui il matrimonio per coppia, pe,r paio, dice Morgan, sostituiva il matrimonio per gruppo o per clan: una donna restava allora vergine benchè madre, finchè non era stata legata da una unione monogamica. Minerva e la Madre degli dei, che appartengono alla più antica generazione divina, dovevano essere le divinità dei Greci e dei Frigi, quando. questi avevano dei costumi maritali analoghi a quelli delle popolazioni della Polinesia. Più tardi, certamente, l'espressione vergine madre prese un altro significato e volle dire madre senza l'intervento dell'uomo. Giunone si gloriava d'aver avuto Marte ,ed -Ebe, senza l'aiuto di nessun maschio; era il suo modo di ,rispondere a Giove che si vantava d'aver dato nascita a Minerva. Isis,' fa grande dea di Egitto, scriveva fieramente sui suoi templi: lo sono la madre del re Horus e nessuno ha sollevato la mia veste. Se dalle rive del Medit•erraneo passiamo all'estremo Nord, in Finlandia, ritroviamo lo stesso mito. Nel l(alevala, il poema nazionale dei Finni, si parla di tre vergini che sono fecondate dall'aria. Isnatar, la « bella vergine », canta: « lo sono la più antica tra le donne, io sono la prima madre degli uomini, io sono stata cinque volte sposa e sei volte fidanzata », ma restava sempre vergine, bastava che divorziasse per ,ritornar,e vergine. Gli Argivi pretendevano che la loro dea poliade (protettrice della città), Giunone, andasse tutti gli. anni a bagnarsi nella fontana Canathos, a Nauplia, per riacquistare la verginità. Può darsi che le donne d'Argo ·si bagnassero nella fontana Canathos per divorziare.
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