Prefazione al "Viaggio di un Naturalista intorno al Mondo " di C. Darwin Ecco un libro che, oltre che per ragioni di studio, deve essere letto da chi cerca nella lettura argomento di svago. Pefrhè Carlo Darwin non è solo il f!aturalista sommo che tutti sanno, ma è anche, e lo vediamo tale ·specialmente in questo libro, artista e poeta, che sente profondamente la Natura, di fronte alla quale dichiara alle volte di non potere giudicare altro « che il godimento che prova nell'ammirarla »: artista che non: può rimanere indifferente allo spettacolo della tempesta di terra e di mare; poeta che si esalta alla « luce azzurra del cielo tutta giocondità e vita felice », che ai tropici sente la nostalgia della « calma pensierosa che rende l'Autunno d'Inghilterra veramente la sera dell'amio », e pone tra gli spettacoli più belli del mondo quello « del primo sbocciar delle gemme e del rinverdire degli alberi » nelle primavere d'Europa, e ancora a pa~ recchi anni di distanza si commove al ricordo della foresta vergine « il tempio del Dio della Natura, nel quale nessuno può « trovarsi senza emozione e non sentire, che nell'uomo vi è « qualche cosa di più' che non il solo soffio del suo corpo ~. Viaggiare con un tal uomo, giovane, fort~ e pieno di fiducia nella.sua forza (1), e percorrere tutta la terra in un'epoca nella quale sui marr si navigava ancora colle vele. (2) ed i continenti si dovevano attraversare a cavallo od a piedi in mezzo a disagi di ogni genere; ammirare· con esso la Natura non ancora modificata dalla mano dell'uomo, quando Buenos Ayres contava appena 60 mila abitanti e le immense pianure circostanti e~ano (1) La fiducia del Darwin nella propria forza e più ancora in quella della sua narrazione è detta chiaramente due volte in questo libro, sempre a proposito dell'opera di colonizzazione inglese in Australia Quando, proveniente dall'America è sbarcato per la prima volta a Sydney, scriveva netJe sue note (12 gennaio 1836): « A sera andammo a ·pas- ·u seggiare nella città e tornammo tutti ammirati per quello spettacolo. i'!: « la prova piìÌ splendida della potenza della nazione inglese. Qui, in paese « meno fertile, pochi anni hanno fatto molto di plù di quello 'che si è « fatto in un numero eguale di seco}i nel Sud-Amedea. Il mio primo sen- « timento fu quello di congratularmi meco per essere nato inglese ». E ancora dopo il viaggio, pensando a tutte le cose vedute: « E' im• « possibile ad un inglese di vedere quelle lontane colonie, senza provare • un senso di sommo orgoglior e di grande soddisfazione. La bandiera inu glese sembra portar seco la ricchezza, la prosperità e l'incivilimento ». (2) Il viaggio del Darwin fu fatto a bordo della Beagle, un brigantino di guerra a vela della regia marina inglese, comandato dal Capitano FitzRoy per una ispezione nella Patagonia e alla Terra del Fuoco, alle spiagge del Chili, del Perù e ad alcune isole del Pacifico, e per una serie di misure crono!J"'j!triche intorno a] mondo. Durò quasi cinque anni, dal 27 dic. 1831 al 2 ottobre 1836, durante i quali il grande viaggiatore abbandonò spesso la nave per penetrare i continenti e percorrere attra-verso essi considerevoli tratti del viàggio,
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