L'università libera - n. 6 - giu./lug. 1925

Necessità e Libertà Trattando dei rapporti tra il pensiero e la volontà abbiamo dello che << quando ho cosòenza di quel che voglio, quel volere particolare me lo trovo imposto dall'intelletto, e, pensandoci su, mi accorgo di averlo dovuto pensare » e che « la volontà ... acquista coscienza di sè nel passare dall'idea al fatto». Con la prima affermazione abbiamo riconosciuto il determinismo del pensiero, con la seconda abbiamo affermato la libertà del volere. La volontà; prima di essere pensiero, è indistintamente complesso di tendenze; cioè non è volontà vera e propria. Diventa specifica quando si riconosce come possibilità di trapasso dall'idea all'azione. La coscienza della proprja libertà non è, quindi, che la coscienza della propria forza. Abbiamo due termini, nel problema del libero arbitrio: libertà, necessità. La volontà pare ad alcuni libertà, ad altri necessità. Mentre i due termini non sono che aspetti della forza. Ogni volontà è forza, e come forza ogni volontà è finita, cioè necessitata dal suo essere. Ma una forza che non fosse finita non potrebbe essere, quindi la necessità è la libertà della forza. La libe,rtà maggiore si identifica con la necessità maggiore. Supponiamo due automobili in piena corsa. li più veloce sarà quello che possiede il motore più potente. La libertà del più veloce si identifica col suo essere maggiormente spinto a correre. Fra Tizio. e Caio, il più libero nel sollevare i pesi sarà il più forte. Se Tizio è debole e vorrà sollevare un quintale non potrà, quindi la sua libertà sarà subordinata alla potenzialità fisica. Ma Tizio potrà, mediante il pensiero, porsi, con appositi esercizi, nella condizione di libertà di Caio. La sua necessità negativa fisica può esser,e •superata, in quanto possiede un'altra forza: quella intellettuale. Tizio ha fatto i I proponimento di irrobustirsi perchè a questo l'ha portato il pensiero, nece:ssariamente. Ma il suo pensiero in questo necessitar·e il proponimento ha affermato la propria forza, cioè la propria libertà. Tizio è libero, in un primo tempo, nella possibilità di pensare il suo proponimento; in un secondo tempo: nella possibilità di adattare la propria vita in quel proponimento; in ultimo, nella possibilità dì alzare il quintale. La sua libertà consiste nella possibilità di sviluppare, mediante la coscienza della ne- ·cessità, le proprie forze. · La coscienza dell'impossibile genera l'idea del possibile. L'idea della necessità è la condizione della libertà. Se · Tizio pensa di potersi rendere simile a Cnio nel sollevare il quintale egli è che ha coscienza della necessaria conseguenza, rafforzamento, .degli esercizi. Ma il proposito di curare il proprio sviluppo Jisico è nato dalla constatazione che gli era impossibile imitare

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==