L'università libera - n. 6 - giu./lug. 1925

184 L' U N I V E R S I T À L I B E R A Sono vicini·! - Teniamo· chiusa Questa sala dove noi li scherniamo! Che rumore fuori! oscena truppa Di v:unpiri e draghi! La trave, dal tetto staccata, Si piega come un'erba bagnala, E la vc,·chia porta rugginosa Trema eia uscir dai carcliui ! Grida dell'inferno! voce che urla e piange! L'orrendo sciame, spinto dalla tramoulaua, Senza dubbio, o cielo! s'abbatte sulla m.ia cai;a, I I muro cede sotto il nero battaglione. La casa grida e barcolla peucolando, E si direbbe che, strappatala dal suolo, Come va a caccia d'una foglia secca, li vento la trascini col loro turbine! Profeta! Se la tua mano mi sah·a Da questi impuri demoni della sera, .\nclrò a prosternare la mia fronte cah·a Davanti ai tuoi sacri incensieri! Fa che su queste porte fedeli ~luoia il loro soffio di scintille, E che inv:1110 l'unghia delle loro ali Strida' su questi vetri neri! ., Son passati! - La loro coorte Vola via e fugge, e i loro piedi Cessano di battere alla mia porta I loro colpi reiterati. L'aria e piena d'un rumor di catene, E nelle forfate vicine Fremono tutte le grandi qucn'.e, Piegate sotto il loro volo di fuoco! Delle loro ali lontane lf battito decresce, Si confuso nelle pianure, Si tenue che pare Sentire la cavalletta ·stl'idere flebilmente, O erepitare la grandine Sul piombo d'un vecchio tetto.

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