162 L' U N I V E R :; I 'f À L I B E R A che pratica l'infanticidio senza rimorso, che tralta le sue donne come schiave, che ignora ogni pudore e che rimane tutta la vita lo zimbello delle più grossolane superstizio1~i ... » I quattro anni di guerra europea e lo svolgersi di certe rivoluzioni testimoniano ancora incontrovertibilmente della superiorità dell'uomo! Il lato però più ameno di questa controversia sta nel fatto che la teoria dell'evoluzione che poggia sulle ricei•che e le ipotesi darwiniane non ha affatto bisogno della scimmia come termine di prova. In una recente pubblicazione del professor Luigi Montemartini (Biologia, compendio .di un corso di lez.ioni), edita dall'Università Proletaria _di Milano, la questione del posto dell'uomo nella natura è stata così chiaramente spiegata: " Si attribuisce a Darwin, e molti ritengono sia questa la teoria -di Darwin, l'affermazione che l'uomo sia figlio della scimmia. Non si deve dire cosi. Questa della parentela dell'uomo cogli altri mammiferi è una conseguenza della teoria di Darwin; certamente è la conseguenza che fu più vivamente ed appassionalamenle e talvolta violentemente discussa, ma non è tutta la teoria. Darwin lavorò a dimostrare che tutte le specie animali_ e vegetali che Linneo aveva descritto come sp~cie distinte provenienti da altrettanti atti del Creatore, dovevano invece essere considerate come derivate le une dalle altre per trasformazione graduale di specie stipiti primitive; p_oi i cranioti e, tra questi, prima certi gruppi di pesci, poi gli anfibi, poi certi gruppi di rettili, che da una parte hanno dato i rettili attuali e gli uccelli, d~ll'altra i .mammiferi monotremi, da cui i marsupiali, indi i carnivori e le scimmie. Queste, a grandi tratti, le tappe principali dell'evoluzione del regno animale fino all'uomo, il quale non sarebbe dunque figlio di questa o di quella scimmia, ma avrebbe, come alcune scimmie, progenitori comuni, oggi scomparsi. Che il corpo dell'uomo sia fondamentalmente come quello· degli animali superiori che più gli assomigliano, è cosa nota. Lo scheletro nostro è formato delle stesse ossa, disposte nel medesimo modo, e che, nel bambino, si sviluppano come si sviluppano le ossa degli altri mammiferi. Tutti i visceri sono gli stessi in questi e nell'uomo ed è il medesimo, negli uni e n'ell'altro, il modo onde funzionano: ormai la anatomia, la fisiologia, la patologia, la terapia dell'uomo la studiano, nei nostri laboratori, sopra gli animali, e nello stesso· studio della struttura microscopica e delle cellule delle quali anche il corpo dell'uomo, a somiglianza di quello di tutti gli animali e delle piante, è composto, ci gioviamo moltissimo di quanto si può osservare in l(Ul'Sll ultimi. Niun ctuhhio adunque che sim110 ,1: fronte w organistni affini, pei quali valgono le medesime leggi genernli della biologia. La differenza principale sta nel cervello, che è l'organo dell'intelligenza. Esso pesa in media, nell'uomo nor-
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==