L'università libera - n. 6 - giu./lug. 1925

178 J/ t; N I V F. R S I T À I. I B E R J. che dai nostri crociati, atlesochè questi erano più malaccorti di quel cl1e gli Egizia1,1i non erano vili. Fu la milizia dei Mammalucchi che battè i Francesi. Non vi sono forse che due cose passabili in quella nazione: la prima, che coloro che adoravano un bue non vollero mai costringere quelli che adoravano una scimmia a cambiare di religione: la seconda, che essi han fatto sempre nascere dei pollastri nei for,ni. Si vantano le loro pi rami di; ma sono dei monumenti di un popolo schiavo. Bisogna che vi si faccia lavorare tutta la nazione, senza di che non si sarebbe arrivati ad elevare quelle brutte masse di pietra. A cosa servivano le piramidi? A conser- • vare in una piccola camera la mummia di qualche principe, o di qualche governatore, o di qualche intendente, che la sua anima doveva riesumare in capo a mìlle anni. Ma se essi speravano -quesla resurrezione del corpo, perchè levavano loro il cervello prima di imbalsamarli? Gli Egiziani dovevano resuscitare sen- · za cerve Ho? · Apocalisse · Giustino martire, il quale scriveva verso l'anno 170 della nostra era, è il primo che abbia parlato dell'Apocalisse; egli l'attribuisce all'apostolo Giovanni l'Evangelista_. Nel suo dialogo con Trifone, questo ebreo gli· domanda s'egli non credesse che Ge·c rusalemme dovesse essere un giorno ristabilita. Giustino risponde di crederlo, così come lo credono tutti i cristiani che pensano giustamente. « Vi è stato tra di noi, egli dice, una certa persona chiamata Giovanni, uno dei dodici apostoli di Gesù: egli ha predetto che i fedeli passeranno mille anni in Gerusalem1ne ». Questo regno di mille anni fu un'opinione per m_olto tempo ricevuta fra i cristiani. Questo periodo era in gran credito presso i gentili. Le anime degli Egiziani riprendevano i loro corpi al termine di mille anni; le anime del purgatorio, in ·virgilio, erano esercitate durante questo stesso spazio di tempo,. et mille per _annos. La nuova Gerusalemme di mille anni doveva avere dodici porte, in n~emoria dei dodici apostoli; la sua forma doi veva essere quadrata; la sua lunghezza, la sua larghezza e la sua altezza dovevano essere di dodicimila stadi, cioè cinquecento leghe, in modo che anche le case dovevano avere quell'altezza. Sarebbe stato molto sgradevole abitare all'ultimo piano; ma infine è ciò che dice l'Apocalisse al capitolo XXI. S: Giustino è il primo che attribuisce l'Apocalisse a San Giovanm, altre persone hanno ricusato la sua testimonianza attesochè in quello stesso dialogo con l'ebreo Trifone egli dic~ che, secon~lo il racconto degli Apostoli, ·Gesù Cristo, discendendo )lei G10rdano, fece bollire ed infiammò le acque di quel fiume; Il che pertanto non si trova in nessun scritto degli apostoli. -

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