L'università libera - n. 6 - giu./lug. 1925

172 L' U N I V E R S I 'f À L I B F. R A, ricorra al pugnale e che si organizzi una vasta lega di vendiéatori, - chi potrebbe giustamente dichiarare che siamo dalla parte del torto? Credete a me: è per l'amore che porto a Dio, alla madre e alle sorelle, che non mi metto a capo d'una lega come quella; della loro vita poi, non ostante tutti i discorsi inutili che si fanno nei Congressi per la Pace, m'importerebbe molto meno della vita di un cane. Eppure, è assai doloroso di dover assi"stere a tutto questo, di dover lottare contro sentimenti di odio pei quali noi non siamo nati» (1). La « caccia » cui si riferiva in questa lettera il Mazzini, data ai rivoluzionari italiani raminghi per tutta Europa e in America, prendeva di lì a poco di mira i\Iazzini medesimo. E' questi fin dal 12 settembre (1849) annunziava, in altra lettera alla stessa sua amica inglese: « C'è già un ordine del ConsigJio Federale che mi dice cli abbandonare, non soltanto il Cantone, ma anche la Svizzera » (2). E con la madre esprimeva tutto il suo sdegno per la caccia data a Garibaldi, il quale, scampato miracolosamente.agli Austriaci traverso l'Appennino, veniva.arrestato e poi bandito dal governo Piemontese: « È bene che si veda che un uomo che onora . l'Italia, che soffre per essa e perde quanto ha di più caro piuttosto che rinnegarla, trova meschina persecuzione da un governo monarchico i Laliano che si dice liberale. A forza di smascherarsi, a forz.a di mostrarsi bassi, codardi, antinazionali, stancheranno i sudditi. .. » (3). * * * Non manca nell' Epistolario qualche cosa che può interessare coloro che si occupano ancora, ed a ragione, delle polemiche che Yi furono, specie dopo il 1848, fra gli unitari (mazziniani) e i federalisti (seguaci di Cattaneo e Ferrari) del partito rivoluzionario e repubblicano italiano. Ci riferiamo ad una lettera di Mazzini a Giuseppe Ferrari (4) del 2 ottobre 1849. I repubblicani federalisti _erano una ·minoranza e i loro sforzi naufragarono o quasi, pel sopravvento delle correnti unitarie monarchiche e repubblicane. i\fa indubbiamente la ragione, dal punto di vista rivoluzionario, era dalla parte dei federalisti. Eppure nel leggere queste lettere (specialmente la corrispondenza fra Mazzini e Ferrari, di cui in questo volume si pubblica solo una lettera del primo, ma che sono note per pubblicazioni speciali fattene altre volte) non si può non riconoscere eh~, malgrado ave,sse torto e lavorasse spesso senza accorgersene a beneficio dei (I) l<ie111, idem. - pag. 277-27!). (2) Idem, idem. - pag. 291. (3) Idem, idem. (pag. 2!H). O) Idem idem. - pag. 321-3'.H. ~ A proposito di tali. polemiche consultare il libro Un dramma tra gli esuli di A. l\'lonti (Casa Editrice Sociale, ~lilano) dove tra i documcnt~ è riportala questa lett'era di Mazzini insieme ad altre dello stesso, di Fenari, di Cattaneo, ecc.

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