L' l: N I V E R S i T À i. i B È R· A 171 e l'altra può invece· tràschtare aH'opporttltii$mlJ; foori strada e a risultali completamente opposti ài d~sideraH .. Una particolarità curiosa dell'epistc'.1la-do di i\Iatzini é la cori'ispm1denza di questi col principe Girolamo rapoleone BonalJtltlE/1 cugino del futuro Imperatore di Francia, 11111 che conservò ÌH!f pntt~chio tempo sentimenti rivoluzionari e repttbblicani, ed era sfato àssàf ~vVHSo alla spedizione francese su Roma. DC'Iresto if-_Mhè 1111 altro della: flliniglia Bonaparte, il principe Canino, a Ifoffilì lii dei principali agitatoti popolari prima e durante la Ifopubblica, m~ffibt~ della Costituente e 1.;uopresidente, e ammiratore di Mazzini. Al prinèÌpè Girolamo, il Mazzini scriveva, fra l'altro_, da GineTra il 3 agosto 1849, t~cèontandogli le ragioni deJia resa di Ruma ed esprimendosi in questi tei'mini sul Principe-Presidente: 1, Perdonatemi; ciò che vostro cugino ha fatto è indegno; ciò che la: Francia ha lascialo compiersi é indegno e assurdo; questo delitto é a11che un fallo grossolano . .Ricordate la letter.a che vi scrissi quando vostro cugino fu nominato? Oggi ve lo ripeto: vostro cugino è perduto. Come le dinastie, come le grandi istituzioni, è un grande ricordo che si fa perire nel fango. A voi il s~lvare dal naufragio l'onore della vcstra famiglia ... » ( 1). Dall'esilio M.azzini tendeva ansioso l'orecchio ad ogni notizia da Roma, sperando sempre qualche cosa di nuovo e fors.e illudendosi sull'importanza di fatti minimi. Per esempio, a proposito d'un fortuito incendio nella cappella di S. Luigi del Collegio Romano dell' 8 agosto, scriveva alla madre: « Le cose di Ròma vanno come devono andare. Avrete udito l' incendio del Convento dei Gesuiti. Possono far quel che vogliono, ma il popolo è nostro. » (2) Il 30 agosto ad Emilia Hawkes a Londra scriveva: ,« ••• E 1 cosi l'Ungheria è caduta; Venezia è caduta ... A Roma arrestano, costringono all'esilio, condannano ai lavori forzati a vita ... A Bologna e a Terni, sotto il regime austriaco e spagnuolo, fucilano i nostri giovani. A Milano bastonano uomini, donne, fanciulli. A Civitavecchia, centinaia dei nostri, cacciati da Roma· ... stanno letteralmente morendo di fame. La moglie di Garibaldi è morta lungo la via, vicino a Ravenna, di dolore e di malattia. Noi saremo, secondo l'espressione d'un uomo di Stato francese a Parigi, traqués comme des bétes fauves. E poi parlano di pace e di ordine; e abbiamo a Parigi dei Congressi per la Pace! ... Io sento sorgere in me, cli quando in quando, dei veri accessi di furore per questo trionfo in tutto il mondo della forza bruta sopra il Diritto e la Giustizia. Noi saremo migliori di loro: lo saremo fino alla fine; ma immaginand.o che si reagisca - che io diventi quello che asseriscono che ~ono, - immaginando che si (1) lde111, idem. - Pag. 2-15. (2) Idem, i<le111, .- Pag. 267 (testo e nola).
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