L'università libera - n. 6 - giu./lug. 1925

, 170 L'UN t V E I\ S t T À LI BE l\.A rà.;. » (Ì). Infatti il 30 luglio gìil annunziava alla madre d'aver deciso di riprendere le pubblicazioni dell'Italia del Popolo, sotto la fòrma di· rivista quindicinale. ., ,___ ; .._,_..,.., \ * * * V'è nella corrispondenza di Mazzini durante la Repubblica, in quella degli ultiiiìissimi giorni, qualche cosa che riguarda un fallo su cui si è sempre soffermata l'attenzione degli storici: la repressione degli attent~ti ed omicidi politici in Ancona, di cui la Hepubblica incaricò Felice Orsini, il quale vi spiegò grande energia, procedendo a molti arresti. Da due lettere di Mazzini, l'una allo Zambeccari del 20 giugno, e l'altra a Garibaldi del 26, appare che non tutti erano animati dal medesimo zelo di reprimere e di punire. Mazzini lodava lo Zambeccari per il complesso della sua attività a pro' della Repubblica; ma poi, a un certo punto, aggiungeva: << 01:a mi duole di dovervi biasimare per un fatto del quale voi non potevate calcolare la conseguenza; ed è la dimand·a fatta dei detenuti di Ancona. I fatti d'Ancona furono fatti terribili e che hanno danneggiato più d'un intervento la Repubblica. Conosco benissimo gli elementi; so che molti degli uomini promotori o esecutori di quegli omicidi credevano compit:re una opera politica ed utile alla Repubblica. Non però è meno vero che Ancona è stata preda d'un assassinio sistematizzato, d'ogni giorno, con ferocia inaudita, indegna di noi; ... qui da tutti fummo accusati d'essere complici ·d'assassini, e il liberarli farà e fa già credere a molti che l'arresto non fu se non una far!>a tra noi ed essi... '> E, a proposito della evasione di alcuni di loro mentre erano trasportati a Roma, nggiungeva: « Guai se in Ancona risapessero il fatto! » (2). __ Gli arrestati erano stati tolti ~Ila loro scorta presso Narni da un distaccamento di garibaldini comandato dal colonnello Haug, e si erano rifugiati a Roma. Garibaldi chiese a Mazzini di poterli prendere .con sè, affermando che poteva trarne <e partito decorosamente e di modo proficuo alla causa »; ma Mazzini gli rispondeva: << Voi non sapete il n1.ale che fate a noi ed alla repubblica, volendo ritenere quei d'Ancona con voi. È il colpo piii forte che possa in questo momento darsi al governo. Ignorate i fatti. Se fosse altrimenti, non rompereste il corso della legge. Riceverete una lettera di disapprovazione nostra. » (3 ). In questi brevi accenni si rileva tutta la diversità di psicologia tra Mazzini puritano e dommatico, e Garibaldi indulgente e disposto ad utilizzare le' forze più diverse per la causa: due tendenze, ambedue utili ma a·mbedue pericolose, perchè l'una può portare all'immobilità, a cozzare contro il muro, a coartare la stessa natura umana, (1) Idem, idem. - pag. 225. (2) Idem, idem.·- pag. 151 e 152. (3) Idem, id('llr. - Letler:i e nol:i a p:ig. 165 e 166.

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