L'università libera - n. 5 - maggio 1925

L' U N I V E R S I T l L I B E R A 157 leggera eb~rezza, dei riflessi di oggetti brillanti o illuminati in un certo modo, odori speciali e profumi delicati, rumori improvvisi. Gli uomini robusti percepiscono le apparizioni meno delle donne e delle fanciulle, specialmente in ce1ie epoche. Le apparizioni non si mostrano in pieno meriggio; capitano piuttosto nelle ore crepuscolari ed oscure. Meno frequenti alla luce del sole che a quella della luna, s'indovinano più che non si vedano. I contorni non sono sempre fissi; facilmente si allungano o si contraggono, s'ingrandiscono o diminuiscono, come il genio che apparve a Sindbad il marinaio. Non si vedono mai meglio di quando si è solo con sè stesso e si esplorano le profondità del proprio essere intimo. Tant'è vero che i negri di Haiti affermano che un fantasma non appare mai a una compagnia di più persone, ma si mostra facilmente a chi va solo per la strada. La migliore prova che gli spiriti" hanno un'esistenza ideale - non hanno che un'esistenza ideale, stavamo per· dire, - è che si eternano, in qualche modo, nel luogo dove sf è svolto un fatto memorabile. . In Egitto, gl'indigeni fanno osservare al viaggiatore l'agitazione incessante delle onde nel golfo di Biricet-Farum. Questa agitazione, voi ed io l'attribuiremmo ai soffi di vento che vengono a sboccare lì dalle vallate. Ma i fedeli hanno altri lumi; essi sanno che le acque sono turbate dai movimenti disperati del re Faraone, dei suoi reggimenti, dei suoi cavalli e dei suoi cavalieri, che, da ormai quasi trentasei secoli, non hanno cessato di annegarsi nel Mar Rosso, il cui tumul_to è aumentato dalle ombre dei numerosi marinai che, gli uni dopo gli altri, hanno fatto naufragio in quel luogo. A Pisa, gli spettri di Ugolino e dei suoi sventurati figli, frequehtano sempre la· Torre della Fame. A Verona, i fantasmi di Giulietta e Romeo si aggirano senza tregua intorno alla loro tomba. Al castello di Holy-Rood, i signori scozzesi vengonb, ogni dodici mesi, a pugnalare l'amante di Maria Stuarda. Il sangue di Rizz-io ravviva sul pavimento la macchia, che frequenti lavature non fanno scomparire. Nello stesso modo, Monaldeschi, lo scudiero della regina di Svezia, si fa sgozzare periodicamente nella famosa galleria di Fontainebleau. Giulia non ha interrotto i suoi appuntamenti al boschetto della Meilleraie. Al lago di Bourget, l'incantevole Elvira ammalia ancora gli echi della Haute-Combre col suo canto delizioso: cc Non potremo mai, sull'Oceano delle età, . Gettare l'ancora un sol giorno?» E la campana di Saint-Germain-1' Auxe~-rois, che ogni 24 agot 1a i rintocchi della not.te di San Bartolomeo? A me stesso s 0 • sudo~ ntirla Così come vidi il re Carlo IX, dall'alto del suo parve 1 se · . ·. 1 h' J G · balcone del Louvre, scaricare 1 suo se 10~po su ean 0UJOn

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