L'università libera - n. 5 - maggio 1925

Alla " Stella Russa ,, UNA LETTERA DI PROUDHON A HERZEN Parigi, 23 luglio 1855. l\Iio caro Herzen, ho ricevuto soltanto il 18 comunicazione della vostra lettera del 14, in un ·momento in cui, oppresso da lavori e da .affari, m'era assolulame.nte impossibile rispondere. Allp1-otitto di un po' di calma per ringraziarvi assai cordialmente d'aver pe)1.5ato a, me pec la compilazione della vostra Rivista. Le nostre idee sono le stesse, credo; le nostre cause sono solidali; tutte le nostre speranze si confondono. Da un estremo all'altro dell'Europa, lo stesso pensiero, la stessa luce illuminano tutti i cuor.i liberi. Senza parlarci e sènza scriyerci, che lo v:ogliamo o nQ, sil!mo collaboratori l'uno dell'altro. Io non posso, per ora, farvi un articolo;. ma quel clic oggi è impraticabile può reaUzz1u1si domani, e, in tuUi i casi,. morto o vivo, sono e resto uno dei redattori ononari della Stella russa. Ahimè! qu;1nt9. è penoso il nostro. compito! Mentre voi vi preoccupate sQpratutto dei go:ve1mi, io per mjo conto considero i governati. Prima d'attaccare il d4spotismo. nei sovrani, non è forse quasi sempre necessario cominciare a combatterlo nei soldati della libertà? Conoscete qualcuno che somigli a un tir.anno più di un tribuno del popolo; e più d'una volta_ l'intolleranza dei martiri non v:i è sembrata altrettanto odiosa quanto la rabbia dei persecuJori? Non è (orse vero che è così difficile abbattere il dispotismo esclusivamente per.chè si fonda sul senso intimo d.ei suoi antagonisti, dovrei dire dei suoi competitori, sino al punto che lo scrittore sinceramente liberale, il yero amico. della Rivoluzone, assai spesso non sa d'o:ve dirigere i suoi strali, se sulla coalizione degli oppressori o sulla cattiva coscie_nza degli oppressi? Credete, ad esempio, che l'autocrazia russa sia semplicemente un prodotto della forza brutale e degli inh•ighi dinastici? Non ha le sue basi naslioste, le s~ radici seg1;ete nel cuore della nazione russa? O caro Herzen, il più leale fua tultj gli uomini, non siete mai staio scandalizzato, desolato dall'ipocrisia e dal machiavellismo di coloro che la democrazia europea, a torto o a r-agione, subisce o riconosce pe1· capi? ••• - Nessu.na divisione cli fronte al nemico, mi direte. - l\1a dunque, caro !ferzen, quale dei due è• più. temibile per la libertà, tra la scissione o il tradim.ento? . • . Per me, L'espeiìienza dell'Occidente che vedo da . vicino mi permette di congettw·are quel che deve accadere in codesto Nord che non conosco; gia.cchè sotto tutti: i mer.idiani l'umanità è siniile a sè stessa. Ho visto per quattro amti, dietno un esempio funesto, il furore del dispotismo impadronirsi di tutte le anime; il disprezzo delle masse, alla vigilia proclamate sovrane e q_uasi divin.izzate, passare all'ordine del giorno; la libertà \:Olta i.n ridicolo da q1tegLi stessi che prima la pr'endev.ano per motto; la Rivoluzione sociale vituperala, votata alla morte dagl'ipocriti, che, fino al giorno della d:i-sfatta, focevano finta di adorarla. Sapete infine su chi i vinti di ieri sir pnopongono cij prencl_cre la rivinciJa? Sulla tirannia,. sul

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