138 l di Paolo a"Ii Efesi: « Però che noi non abbiamo bat.ta- paro e t> t · · glia contro il n~sh:o san?ue. e la nostra carne, ma con ro 1_prm- . cipati, le potesta, 1 reggitori del mondo è delle tenebre d1 questo mondo». Il resto è polemica con Pio IX, dimostrazione che questi s'è posto fuori della legge di Dio, che la rivoluzione è opera educatrice e missione religiosa; e fa appello ai sacerdoti perchè; contro la Chiesa attuale ostile alla verità, provvedano ad un rinnovamento religioso che porti sulla terra l'eguaglianza di Cristo, la quale non è possibile se non « riformando una società fondata sul privilegio, distruggendo il pubblico ~ulto della menzogna, insegnando l'inviolabilità del.la vita .... No!]. si fonda la fratellanza di Cristo dove l'ignoranza, la miseria, la servitù, la corruttela degli uni e la scienza, la ricchezza, la dominazione degli altri contendono agli uomini la stima mutua e l'amore ... Non s'infonde negH animi la virtù· del sacrificio, dove l'egoismo a scanso di rischi è forzatamente insegnato dalle famiglie,· dove il danaro è solo fondamento alla securità e all'indipendenza dégli individui. Non si predica efficacemente la fiducia in una terra solcata di spionaggio governativo e seminata a ogni passo d'un ufficio di censura e d'una prigione» (1). Una curiosità di questo scritto è la cura che deve porre Mazzini, avversario, d'ogni idea di comunismo, a difendersi dall'accusa d'esserne fautore. « Le parole comunismo e _socialismo (egli dice) intorno alle quali sembra versarsi tutta l'ira papale, non rappresentano che un· artificio oratorio a conciliarsi l'animo dei paurosi male informati, ai quali quei vocaboli suonano anarchia, divisione violenta di terre, abolizione di proprietà e peggio » (2): tutte cose alle quali _Mazzini si dichiarava avverso o estraneo, preoccupato unicamente del problema nazionale. Nell'altro scritto, più lungo, Dal Papa al Concilio, Mazzini espone le sue idee di riforma religiosa in modo più sistematico. Egli vi si dichiara avverso al Papato ed al Cattolicismo, contro i quali· afferma Io sviluppo d'una rivoluzione morale e proclama un principio di libertà morale. « Sembra fatale che le grandi istituzioni debbano, consunto il proprio periodò di vita, spegnersi tutte nel fango e nel sangue» - egli nota, - e per ciò trova naturale che il re assoluto s'accoppi al carnefice: « cattolicismo, despotismo e pena di morte, tre basi della società, tre elementi del vecchi~ mondo che il nuovo distruggeva » (3). Contro questo vecchio mondo, in luogo del Papato la cui rovina affermava inevitabile, Mazzini invocava. il principio dell'accordo e dell'associazione anche sul terreno religioso, per lui inscindibile da quello politico; e per ciò, come politicamente egli chie- (1) Idem, idem. - pag. 372 e 373. (2) Idem, idem. - pag. 351. (3) Idem, idem. - pa'g. 176 e pag. ,179_.
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