1.' U N I V E R S I T À L I B E R A 103 giungesse: ed accettò. Ma proprio in quei giorni scriveva al Mayer: « Non posso più godere. Fo quel che mi pare debito mio, ma senza •entusiasmo o speranza di vita individ\iale »; ed intorno al significato ch'ei dava al debito o dovere di assumere le responsabilità dirigenti gettano sufficiente luce queste energiche parole con ct;1ieccitava l'ex attivo segretario della Giovane Italia Giuseppe La1ùberti ad accettare il posto di preside di Ravenna: « Giuseppe mio1 dì quel che vuoi, maledici, dà del capo nel muro, ma è necessario e debito tuo verso il paese d'accettare la nomina che ti spediamo. Son io nel caso identico tuo; affranto fisicamente e mo·ralmente; ,e non di meno accetto; tanti altri . fanno lo stesso. Siamo in tempi ne' quali ogni ufficio è una missione e bisogna compirla .... ». (1). Il volume degli scritti politici, malgrado tutto ciò, è interessante, sia per il fatto in sè che ne contiene ben undici che si ristampano ora per la prima volta in Italia, sui diciotto contenuti nel libro, sia perchè e subito prima e subito dopo la repubblica il Mazzini offre preziosi elementi di giudjzio sugli avvenimenti cui prese sì precipua parte e sulle idee che vi si agitarono entro e su di loro influirono. Alla fine del 1848 tutte le illusioni, sia unitarie che federaliste, sul papato e sull'opera riformatrice di Pio IX erano svanite; come del resto erano quasi svanite quelle sull'iniziativa piemontese e su Carlo Alberto, o dovevano svanire al completo fra due o tre mesi. Tutti i ,rivoluzionari italiani si accorsero che avevano attribuito al papa pensieri e intenzioni che questi non aveva mai avuti nè poteva avere. Secondo il detto attribuito al Manzoni « Pio IX aveva benedetto l'Italia e poì l'aveva mandata a farsi benediI,e », ed era più vero e sincero nella seconda parte che nella prima (2). Egli, accampato a Gaeta e contro Roma libera gndante « il bando de_ll'universa guerra» era assai più in carattere; e soltanto le baionette austriache e francesi - non · certo i petti e le braccia dei popolani di Trastevere, che tanto l'avevano applaudito per più d'un anno - potevano ·essere il suo baluardo. ' . Sulla fine del 1848 il popolo italiano, e per esso non soltanto i rivoluzionari ma· fino i liberali più moderati, se sinceri, non speravano più in alire forze che in quella dell'iniziativa popolare e rivofuzionaria. Finalmente s'era compreso che tutte le vittorie· di un anno, dovute alle forze sorgenti dal basso, alla piazza, erano state sciupate e quindi annullate dall'opera dei moderati che non vedevano salute che nelle decisioni dall'alto; papa ,e principe ave- (1) Epistolario, idem - pag. 25 e 48-49. (2) Con intenti di riferimento alla politica attuale Armando Borghi nel n. /1 (Aprile 1925) della Rasseg11a Si11dacale di 1\Iilano - nell'articolo sul « Vecchio e Nuovo quarantottismo » - lumeggiava testè assai bene la illusione pio11011isla dalla fine del 1811G alla metà circa del 1848.
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