L'università libera - n. 4 - aprile 1925

L' u N I V E n s I T À I. I Il E n A 99 Anche il Fourier (1772-1837), nel .suo trattato L'educazione natural.e, miscuglio di genialità e di pazzia, si occua del lavoro manuale; e vuole, tra l'altro, che i fanciulli visitino gli opifici ed i laboratori per riconoscere la propria vocazione professionale. Il Rousseau, che si ispirò probabilmente al << savio Locke », non mostra di aver capito il valore formativo del lavoro manuale, se non dal lato moral,e. Ma mostra di aver coscienza dell'importanza sociale den'istruzione tecnica. Emilio deve imparare un mestiere « più che per l'amore di conoscere il mestie1'e, per ·soffocare il pregiudizio che lo disprezza », e perchè, imparando un mestiere, si mette al sicuro dai bisogni, allorchè la rivoluzione gli tolgà le ricchez21e. Il Rousseau discute lungamente sull'importanza dell'attività manuale nell'educazione, ma mentre ne rileva i molti vantaggi sociali non capisce i benefici por-. lati dall'integrazione di quell'attività con quella intellettuale. Il Pestalozzi fondò a Neuhof una scuola agraria' sperimentale, per migliorare le condizioni mat,eriali dei contadini -svizzeri e per aprire vie nuove all'agricoltura. Nella scuola di Neuhof, i fanciulli dovevano coltivare speciali prodotti agricoli, filare e tessere il cotone e attendel'e ad altri lavori, unendo a queste occupazioni quelle intellettuali, _che occupavano minor tempo delle prime. Ma non c'era in questa scuola pestalozzìana relazion,e alcuna tra il lavoro manuale e quello intellettuale, e il tentativo di combinare le due attività fu tentato solo a Stanz, un'altra scuola ad indirizzo agrario. Il Pestalozzi, tuttavia, dimostrò la possibilità di far proce- ·. dere insieme il lavoro manuale e quello intellettuale e lo si può considerare, a questo proposito, più un precursore del Froebel che un discepolo del Locke e del Rousseau. La coscienza del valore economico dell'istruzione professionale fu chiara nel Filangieri che, nel suo IV libro della Scienza della legislazione, (1780-1785) sostiene che l' apprentissage debba essere curato dallo Stato •e regolato a mezzo di una particolare magistratura. el secolo XVIII varii scrittori propendono per un'istruzione popolare che abbia a, base l' apprentissage. Fra questi Giuseppe Gorani (1740-1819), democratico che partecipò alla Rivoluzione francese, che nel suo Saggio sulla pubblica istruzione (Londra 1773) vorrebbe che nelle scuol,e elementari si insegnasse il disegno, e si dessero da leggere ai futuri operai libri trattanti delle arti e dei mestieri. E vorl'ebbe che fossero impartite, a .preferenza delle altre, cognizioni di chimica, storia naturale, aritmetica e geometria. Così .Gaspare Gozzi (1713-1786) nella Riforma degli studi, scritta per i1 carico della Repubblica di v,enezia, vuole che le scuole popolari rendano i figli del p.opolo atti a quei mestieri che poi abbraccieranno. A questo proposito egli scriveva: « chi ammaestrass,e di più la povera gioventi1 nel tenere

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