L' U N I V E R S I T À L I B E 1l A · 123 un pollice d_i ladro nascosto sotto 'il pavimento del negozio o sotto la soglia della porta. Il defunto tagfo_tborse impedisce che il padrone sia derubalo, sorveglia la merce, cura aJi arrivi e le. spedizfoni, attrae la cientela; questo benedetto ladro è la fori una della casa. Si ritrova nel suo ambiente. - Per prendere un tesoro, si dice nel , allese, ci vuole la mano d'un fanciullo, d'un innocente. E dovunque si· afferma che, per guarire gozzo, scrofola, infiammazione, eccitazione delle glandole e altre impurità, non c'è miglior rimedio di strofinare la parte malala con la mano di un morto. * * * Una famosa scoperta e una felice semplificazione si ebbe quando si scoprì che la raschiatura e la farina del cranio, delle• tibie, delle costole e degli omeri pestati, hanno esattamente la stessa virtù che ha tutto l'osso. La materia div•entava così maneggevole e trasportabile, d'uso pratico e comodo; poteva esser dissimulata, data in soluzione o allungata o· concentrata, presa in decotto, insinuata in torte e in confetture. Constatato il fatto con generale soddisfazione, non si tardò a comprendere che i detriti hanno proprio il medesimo valore dei -corpi che li costituiscono. I Qui•elmos dell'antico Perù raccontavano che con la polvere presa dalle necropoli, i loro stregoni facevano impazzire o terrorizzavano gli esefciti nemici.. Nel 1edio evo, in Spagna regnava la credenza - e probabilmente ancora si può ,ritrovarla - che prendendo una zolla nel camposanto e sminuzzandola in un letto, l'uomo che vi si coricava non avrebbe tardato a prender la lebbra. Quando vogliono operare senza esser sentiti, i briganti giavanesi, e anche quelli d'Albania, gettano intorno a loro terrà delle tombe. Alla gentile Elena de Pietra il suo mante diceva, - si tratta di una ballata romena: GentiJ.e Elena, Con questa terra funesta cospargi il tuo letto! GentiJ.e Elena, Perchè tuo marito .si svegli idiota, sordo e muto. Gentile Elena, non mancare, Gentile Elena! Ma fatta da una Indù, e con polvere tolta al rogo di un bramino, la st,essa operazione renderebbe lo sposò pazzamente innamorato della sua sposa. Nel cimitero, la Siciliana prende un osso, lo abbrustolisce e lo pesta, ne soffia la polvere sopra una torta; chi ne mangia le apparterrà.
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