L'università libera - n. 4 - aprile 1925

116 1,' N I V E 11 S I T À 1. I B E 11 ,I « mai la legge fa qualche cosa di costruttivo. Essa non può esser mai nulla più. che un poliziotto, - è Ford che si esprime testaimente così - onde è perdita di tempo l'aspettarsi dalle· capitali dei nostri stati che esse facciano quello che la legge non è chiamata a fare. Finchè a~pettiamo dalla legislazione la cura della poverta noi vedremo la povertà dilagare e i privilegi rifiorire n. Leggendo questi pensieri qualcuno può credere che Henry Ford sia nemico delle leggi; ma non è così. Henry Ford non è libertario, è s·emplicemente liberista. Egli non nega le leggi come principio autoritario, ma le nega solo in quanto si interessano degli affari privati dei cittadini. . Lo Stato rimanga dunque Stato politico e lasci !a produzione e gli affari nelie mani dei cittadini. « Il monopolio è male per gli affari, e gli à/fari non godono buona salute, come quando _debbono, a mo' dei pollastri, razzolare un poco per ottenere qualcosa n ••• Da queste massime deriva l'avversione di Ford alla statalizz"azionc dei servizi pubblici. I servizi pubblici in mano dello Stato si ammalano di elefantiasi burocratica, e il loro svolgersi, che dovrebbe esse11e rapido, si incaglia contro i° cumuli di carta scritta e contro le regole della procedura gerai"chica. Ford avversa anche l'intromissione deHe banche nell'organizzazione industriale. Si sa che lo scopo de1le banche non è che quello di speculare; logico quindi che dove i loro amministratori od i loro deJ.egati arrivano a mettere le mani e l'influenza, il principio speculativo abbia il sopravvento su quello produttivo. La funzione delle banche, secondo il Ford, deve limitarsi al campo del movimento del denaro, e le industrie debbono rimaner !~bere da ogni ingerenza estranea, perchè l'azienda, per proceder•e e svolgersi, deve polarizzare tutti gli sforzi intorno alla produzione. Produrl'e sen'tpre, in quantità· sempre maggiore ed al massimo bu~n mercato perchè più l'oggetto prodotto può essere alln portata della capacità d'acqµisto d'un maggior numero di persone, più ne è facile la vendita. Di conseguenza l'azienda si fa potente, si espande, conquista i mercati, dà lavoro ad un numero sempre più grande di operai, crea benessere, pace famigliare, tranquillità sociale. Organizzazione tecnica del favoro, o meglio, industria standariziata o, meglio ancora, industria organizzata sul principio della più alta suddivisione del lavoro. Questa l'idea dominante nel gran ma1,e del pensiero - o del sistema - di Ford. Le idee politiche e sociali che affiorano e che si agitano qua e là, non sono altro che il necessario complemento. di questa idea dominante ... Idea fredda che lascia -intravedere uno sconfinato mondo di ciminiere allineate, di macchine in perpetuo moto, di uomini che compiono, per otto ore al giorno e con monotonia· esasperante, ·s·empre l'eguale movimento. Fatica penosa, atrofizzazione dell'intelletto, soffocamento dello spirito creatore ...

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