DIZIONARIOFILOSOFICO Amicizia È un tacito contratto tra· due persone sensibili e virtuose. Dico sensibili, poichè un monaco, un solitario può non essere cattivo, e vivere senza conoscere l'amicizia. Dico virtuose, perchè i cattivi 11011 hanno che dei complici, i voluttuosi hanno dei compagni di dissolutezza, gli interessati hanno degli associati, i politicanti riuniscono dei faziosi, la maggio1' parte degli uomini oziosi hanno delle relazioni, i principi hanno· dei .cortigiani; soltanto gli uomini virtuosi hanno degli amici. Cetego era il complioe di Catilina, e Mecenate il cortigiano di Ottavio; ma Cicerone era l'amico di Attico. A che conduce questo contratto tra due anime tenere ed òneste? Gli obblighi ne sono più forti o più deboli, .secondo il loi·o grado di sensibilità e il numero dei servizi resi. - L'entusiasmo dell'amicizia è stato più forte tra i Greci" e tra gli Arabi che tra. noi. I, racconti sull'amicizia che quei popoli hanno 'immaginato sono ammirevoli; noi non ne abbiamo affatto tli . eguali, noi siamo in tutto un po' secchi. L'amicizia era un punto di religione e di legislazione tra i Greci. I Tebani avevano il reggimento degli amanti: bel reggimento! Alcuni lo han preso per un reggimento di sodomiti; essi s'ingannano ; è prendere l' accessorio per il principale. L'amicizia tra i Greci era prescritta dalla legge e dalla religione. La pederastia disgraziatamente era tollerata dai costumi; ma non bisogna i'mputare alla legge degli abusi vergognosi. Ne riparleremo. Amore Amor omnibus idem. (1). Qui bisogna far ricorso al fisico; l'immaginazione ha ricamato la stoffa della natura. Se vuoi avere una idea dell'amore, guarda i passerotti del tuo giardino; guarda i tuoi piccioni; contempla il toro mentre si conduce dalla giovenca; osserva quel fiero cavallo che due valletti conducono dalla pacifica cavalla che l'attende, e che scosta la coda per riceverlo; guarda come scintilla no i suoi occhi, intendi i suoi nitriti; contempla quei salti, quegli inchini, quelle orecchie diritte, quella bocca che si apre con dei piccoli moti convulsi, quelle narici che si dilatano, quel soffio infiammabile che ne esce, quei crini che si rialzano e ondeggiano, quel movimento imperioso con cui si slancia sull'oggetto che la nl:ltura gli ha destinato; ma non esserne geloso, e pensa ai vantaggi della specie umana: essi compensano in amore tutti quelli che la natura ha dato agli animali, forza, bellezza, !,eggerezza, rapidità. (i). Virgilio, Georgiche, III 1 244.
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