L'università libera - n. 4 - aprile 1925

110 L' U N I V E R S I T À I, I B ERA violenza, di terrore ·eretto in sistema, gittata contro il governo repubblicano » fosse una menzogna smentita dai fatti, e spe- ~ialmente dall'eroica difesa della città contro gli invasori. « on si comanda col terrore l'entusiasmo a tutto un popolo armato! » esclama il ·Mazzini; •e, dalla polemica di difesa passando all•offesa, dimostra come l'esercito f.rancese fosse entrato nello Stato romano con la simulazione e l'inganno, e le sue operazioni di guerra si fossero svolte in continua contraddizione con le d·ichiarazioni del Governo di Parigi e con le promesse alle popolazioni romane. Non è il caso di diffondersi troppo st( questo scritto, del resto assai noto perchè compreso anche in altre •edizfoni italiane, fra cui quella del Daeili. Oramai, ciò che più ha valore, - un valore permanente, - è l'accento, sono le considerazioni morali, la lezione di fi,erezza e di energia che ci viene dalle parole mazziniane. « Uomini senza cuore e senza credenza - grida egli ai governanti francesi conculcatori a Roma del diritto itaJi.rno - ultimi allievi d'una scuola che, incominciando dal predicare e atea dottrina dell'Arte per l'Arte, ha conchiuso nella formula del potere pel potere, voi avete da molto smarrìto ogni intelletto di storia, ogni presentimento dell'avvenire » (1), E dopo av•er di nuovo negata la vitalità del papato, perchè « Roma e l'Italia non perdoneranno mai al papa l'avere,' come nel medio evo, invocato le baionette straniere a trafiggere petti italiani >', con parole piene di malinconia e· d'orgoglio insieme conclude: ,, .•. Voi, Ministri di Francia, avete potenza, oro, eserciti e moltitudini d'uomini pendenti dal vostro cenno; io non ho conforti se non in pochi affetti, e in quest'alito d'aura che mi parla di patria dall' Alpi ... Pur non vorrei mutare la mia sorte con voi. Io porto con me nell'•esilio la calma serena d'una pura coscie11• za ... Ho combattuto e combatterò senza posa e senza p:.1ura, dovunque io mi sia, i tristi oppressori della mia patria, la Menzogna qualunque sembianza essa vesta, e i Poteri che, come il vostro, s'appoggiano a mantenere o ricreare il regno del privilegio, sulla corruttela, sulla forza cieca e sulla negazione del progresso dei popoli; ma ho combattuto con armi leali. .. » (2) .. Quc:sla lettera aperta « Ai signori Tocqueville e Falloux, ì\.Jinislri di Francia » ebbe subi o in quello stesso anno 1849 mclte edizioni in Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra. Tradotta in pit'.1lingue, - in Francia fu pubblicata in otto giornali dhersi - s'impuse all'attenzione europea. Le menzogne della diplomazia furc no sfatate; e Mazzini vinse contro di lei una buona battaglia. (1) lclem, iclem, pag. 161. (2) /demJ ide111 png, 166, LUIGI FABBRI.

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