106 L' N I V E R S I T À J. I Il E R A lia » si comprende non soltanto lo stato d'animo suo, ma anche il programma col quale si avviava velso Roma. L'8 febbraio di quell'anno (1849) egli lanciava « Ai Livornesi» un appello per ·una lotta suprema contro l'Austria; e l'indomani appunto la Costituente proclamava a Roma la Repubblica. La notizia gli strappa un grido d'entusiasmo e, mentr'era ancora in Toscana, questo grido s'esprime nell'articolo « Per la proelamazione della Repubblica Romana » che è veramente anch'esso pit1 un proclama programmatico che altro. Ma un programma più conc1,eto e completo egli espone, dopo giunto a Roma, ridando alla luce L'Italia del Popolo, quando ancora sperava di potere, senza assumere responsabilità di governo, influire sul movimento e sulla cosa pubblica semplicemente come condottiero di un partito di popolo. * * * Mazzini riaffermava l'intento suo di l;:l.vorare per lo sviluppo progressivo dell'Umanità. « L'opinione che noi rappresentiamo ha da vent'anni in poi predicato che l'epoca del privilegio, del principio individuale era spenta; che un'èra nuova, l'Era del principio collettivo, l'Era dei popoli, s'iniziava; che la forza brutale messa a contrasto poteva renderne irregolare e violento il progresso, non arrestarlo ... » (1). E, dopo aver passato in rassegna i fatti reoenti che avevan dato ragione a lui contro tutte le illusioni piononiste e carlalbertiste, ne traeva argomento per constatare la superiorità dell'azione guidata dai principii su quella mossa da interessi o da opportunismo. È noto come alla base dei suoi principii morali, sociali ~ politici Mazzini ponesse, con intransigenza assoluta, la sua carafteristica concezione religiosa e la fede in Dio. Questa f.ede, del tutto diversa e lontana dal cattolicismo e da tutte le altre chiese precostituite, egli la proclamava di nuovo nel programma dell'Italia del Popolo che doveva in certo modo informare l'iridirizzo spirituale del ·governo repubblicano romano; ed è necessario tenerla presente, perchè essa spiega atti e atteggiamenti della Repubblica che altrimenti non si spiegherebbero se non con ragioni d'opportunismo che ripugnavano alla mentalità mazziniana. « Noi crediamo in Dio, - affermava Mazzini, - in Dio che regge, ama ed educa progressivamente tutta l'Umanità .... Crediamo in Dio, e quindi nella santa teorica del dovere. La vita è per noi una missione ... » ecc. (2). A ta~ proposito però bisogna avvertire che non tutti i repubblicani seguivano Mazzjni in queste idee; la maggior parte, anche di quelli che gli erano fedelissimi in tutto il resto, ne disse.ntivano, pur evitando di porsi contro il Maestro in cosa che sapevano stargli tanto a cuore. Del re- (1) Idem. Vol. XXXIX Politica, pag. 88. (2) Idem, idem, pag. 90-91.
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