L' U N I V E R S I T À L I B E R A 89 cimitero. Ma i Palamacottesi addussero che il morto contaminerebbe il loro tempio e il loro quartiere. Il magistrato inglese ordinò di passar oltre. Gli abitanti accolsero i: c<?'rt~o a sassate: l'autorità rispose a fucilate, e il Governo resto vmc1tore; ma s1 ritenne avvisato». Il morto vien detto impuro, perchè lo si ritiene pericoloso. Passa per cattivo e astioso, si suppone che si vendicherà su altri della sventura che l'ha colpito. Si pretende che il fratello che è appena morto odia il fratello vivo, il padre tr·adisce il figlio, la madre avvelena la figlia. Essi assassinano quelli _che li av".ici: nano, sia di deliberato proposito, sia per avere dei conipagm d1 sventura, sia perchè non possono fare altrimenti, e perchè senza . saperlo e senza volerlo, esalano febbri, vaiuolo e peste. Non si vide forse, in molte epidemie, una prima vittima infesta-rrre una seconda, il virus comunicarsi a una terza, fmchè una moltitudine di cadaveri coprisse la pianura, fino alla distruzione d'intere popolazioni e d'eserciti. numerosi? Diffidate, diffidate! Il defunto sembra incapace di difendersi e persino di muoversi; non muove neppure un dito, ed è nondimeno anche più· terribile; il sornione uccide- in sordina. La morte,.l'orrida morte, si nasconde sotto questa gelida forma. Attraverso codesti· occhi appannati e vitrei vi guarda l'occhio funesto ... Diffidate, diffidate! Perchè quest'occhio non malefichi i vivi, i parenti sorveglieranno l'agonia e chiuderanno al momento opportuno gli occhi· che si spengono. I Ciuvasci, prima che il loro amico abbia emesso l'ultimo respiro, lo tolgono dal giaciglio, l'imbacuccano in un angolo, gli voltano il viso contro la parete: « Là, amico mio, non turberai nessuno! » Alcune popolazioni coprono con una maschera H volto dei morti: cosi gli Aleutini e così pure gli Uscocchi della Carni ola. Nei funerali pomposi, i Romani presentavano il morto con una maschera di cera fusa sul volto. Inoltre, Augusto, imperatore e smnmo pontefice, fece tendere un tappeto davanti ai resti di Agrippa di cui pronunziava l'elogio funebre. Molte di queste maschere sono state scoper-te in questi ultimi tempi, - cosi a Micene, forse quella di Agamennone, - cosi nella Russia Meridionale, a Kertch, a Olbia, - ed anche in Tracia, - nell'isola di Cipro, in Fenicia, a Babilonia. Gli imperatori messicani, ed anche i re dei Cicimeques, v•enivano esposti con una focrlia d'oro modellata sul volto e si metteva loro uno smeraldo fra le labbra. (Juando il morto resta a viso scoperto, i suoi visitatori si nascondono volentieri gli occhi dietro veli o tavolette, che lasciano vedere soltanto la punta dei piedi. Al ritorno- dal cimite1 o, i Nias~i. si rinchiu~ono nell'oscurità per quattro giorni. H1sogna ostrmre le aperture del cadavere, e più particolarmente la bocca e le narici. « Poichè la morte è là dentrò, Yi reti!» dicono i Cayavavas e i Ruanas dell'America del Sud. I Voigt-
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