L' U N I V E R S I T À L I B U R A • 83 nell'aspetto, nelle maniere, al pedante, eppure ancora l'istruzione non è « costrnzionc ». So che il maestro peclanle è un emporio ambulante di pedagO'gia scientifico-sperimen_tak. Lo scolaro d'oggi può essere misurato in lungo ed in largo, pesato, visitato come uu coscritto; si raccolgono ~u lui tanti dati positivi! Mi domando, quale enorme vantaggio. trarrà per Il suo avvenire lo scolaro della scuola popolare a contare per un'unità nei quadri statistici tra i fanciulli che discendono da degenerati! Si aggiunga la valutazione psichica; pe1· capire se un fanciullo abbia il cervello a posto, gli rivolgono domande da matti; gli fanno fare definizioni, o completare il senso di proposizioni sospese, come se egli qovesse diventare soluto1·e di rebus! ... E nella scuola trionfa il dialogo I Dacchè assisto alle conversazioni tra maestri ed allievi rimango abbagliata davanti al sapere, alla loquela; anche nell'asilo infantile e nel giardino d'infanzia, quanta dottrina! Invece· di santa innocenza, mi vien fatto di esclamare « santa sapienza! » Sono arche piene di belle e dotte cosine i cervelli dei nostri piccini! « La perpendicolare, l'obliqua; gli angoli, gli spigoli, le faccine del cuLo ! » Nessuno di loro, neppure Gigetto che ha la testolina dura, ripeterebbe gli spropositi di un antico maestro il quale insegnava che il sesagono· ha sei lati, e che le facce del cubo sono superfici wbiche. Oh, LJ.O I La geometria e tutto lo scibile l'imparano embrionalmente con lezioni intuitive e vi sarebbe da temere che dovessero saperne troppo! Invece l'equilibrio col tempo si ristabilisce! L'altro giorno in una prima normale dissi ad una signorina che era alla lavagna: « Tracci un angolo ottuso», e mi vidi tracciare un angolo acuto; cosi nei compiti di allievi di classi medie si vedono strafalcioni: « studia e ne avrai l'ode da tutti». Ti diranno che Gesù Cristo creò il mondo, che l'ebanite è legno d'ebano, che la bertuccia è una piccola berretta ... Del resto, non badando a queste cd altre simili inezie, si può affermare che del sapere ce n'è da vendere!... Ah, se avessi la frusta degli antichi pedanti, so io contro chi l'userei! Se non fossi insegnante di « pegologia » co,ne dice un'ingenua donna ogni volta che nomina la pedagogia, vorrei impegnare una lotta che, se pur fosse disgraziata, riprenderei, perchè sparisse sempre dalla scuola, dove ancora perdura all'ombra della moderna scienza dell''educazioue teorica e pratica, la pedanteria. Le molte eccezioni non contano! E' un fatto che la pedanteria col nome di noia, di ingiustizia, di piccineria, o di cattiveria cosciente, fa naufraghi nella scuola gente che soltanto alla propria innata vigoria mentale, come di mostrerò in altro articolo, diverrit trionfatrice nella vita! La pedanteria fa andar perdute infinite aspirazioni e forze le quali potrebbe1·0 un giorno essere produtt.ive, o le svia per sempre dalla naturale loro tendenza, portando h·istezza e dolore dove avrebbe Jìorito la consapevole fede in sè e nell'avvenire. A. FOCHL-BERNERI. Vi prossima pubblicazione: GEORGES PALANTE le antinomie· tra l'Individuo e la Società Prima Edizione llalianci - Trncluzione di Paolo Flores. I. Il problema delle antino1nic. - II. L'antinomia psicologica - L'antinomia neJla vita intellettuale. - III. L'antinomia nella vita affettiva - IV. L'antinomia nell'attività volontaria. - V. L'antinomia estetica. - VI. L'antinomia religiosa. - VII. L'antinomia pedagogica. - VIII. L'antinomia economica. - IX. L'antinomia politica - X. L'antinomia giuridica. - Xl. L'antinomia sociologica - XII. L'antinomia morale. - Conclusioni. Un _volume di 300 pagine grandi· L. 10 franco di porto raccomandato. CASA EDITRICE SOCIALE MILANO Viale Monza, 77 MILANO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==