L'università libera - n. 2 - febbraio 1925

58 L' U N I V E R S I T À L I B E R A postuma, vita senza gl'inconvenienti di questa qui, esistenza abbellita da nuovi diletti. Per goderne, varrà la pena di passare per la morte, per la morte, che non è più se non un brutto momento ... Su questo tema immaginato dagli stregoni primitivi, le religioni s'improvvisarono padrone assolute dell'Eldorado d'oltre tomba. Si aveva carta bianca. Nessun'altra spesa che quella 'dell'immaginazione. Non costava nulla, bastava desiderare per esser servito. ·• Le prime religioni, anche le più grossolane, furono un'aspirazione verso il bene, verso il meglio, verso l'esistenza perfetta. In quel mondo ideale che ci si fabbricava nelle regioni anomale, in quel Paese Incantato, erano soppressi tutti gli accidenti sgradeYoli, sarebbero soddisfatti tutti i desideri legittimi. · Campo libero. Gli spazi celesti si stendono ad altezze, a distanze incommensurabili. L'immaginazione, un i'ppogrifo, non ha che à spiegar le ali, a precipitarsi lontano quanto il sogno, il più lontano possibile. Va dunque, anima libera dai legami del corpo! Spirito immortale, tuffati negli abissi, immergiti nell'etere, bagnati alle fonti dell'aurora, impregnati degli splendori del tramonto! Cammina per i senti eri della Via Lattea, sali nella costellazione del Carro, consulta Algol, interroga Altair ! Si tentò ... ma con miseri risultati. L'immaginazione non è inesauribile, come si crede; i suoi mezzi sono poco varii e le risorse limitate. Che fa generalmente? Mette in scena degli spetta- . coli abbastanza ordinari, salvo a modificare i colori, esagerare le proporzioni e trasporre i piani. È sempre Io stesso paesaggio, ma guardato, o attraverso vetri colorati in azzurro, in rosso o in arancione, o attraverso un vetro deformante, che ingrandisce o rimpicciolisce. Dapprima, è assai curioso, ma ci si stanca presto, poi s_itrova Io spettacolo malfatto. Tutti questi Eden tanto più ci sembrano noiosi e monotoni, in quanto si è voluto rappresentarli ordinati e perfetti. .Quello dell'Eneide, il meglio riuscito, si distingue per la sobrietà del disegno e la moderazione del pennello: Io si direbbe un paesaggio di Claude Lorrain. Quanto alle « Praterie Celesti » delle orde incolte, è raro che mostrino altro che scene di barbarie e di selvatichezza: cacce magnifiche,. battaglie acca,nite, mirifiche mangiate, gloriose bevute. Salve le proporzioni sovrumane, i Paradisi di Maometto somigliano abbàstanza al Giardino dei Califfi a Bagdad, ali' Alcazar di Siviglia, ali' Alhambra di Granata, ma le uri sono più numerose: aggi un-

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