L'università libera - n. 2 - febbraio 1925

• DIZIONARIOFILOSOFICO ABRAMO Abramo è un nome celebre in Asia Minore e in Arabia, come Thot tra gli Egiziani, il primo Zoroastro in .Persia, Ercole in Grecia, Orfeo in Tracia, -Odino tra le nazioni settentrionali, e tanti altri più conosciuti per la loro celebrità che per una..._loro vera istoria accertata. Intendo dire della storia profana, poichè per quella clegl i Ebrei, nostri maestri e nostri nemiéf, che ,crediamo e che detestiamo, siccome la loro stoi'Ìa è stata visibilmente scritta dallo Spirito Santo stesso, abbiamo per essa i sentimenti che dobbiamo .avere. Qui noi non ci rivolgiamo che agli Arabi; essi si vantano di discen-. dcre da Abramo per mezzo di Ismaele; essi credono che questo patriarca costruì la Mecca e che morì in questa stessa città. Il fatto è che la razza di Ismaele è stata infinitamente pii1 favorita eia Dio che non la razza di 'Giacobbe. L'una e l'altra razza veramente hanno dei ladri; ma i ladri aTabi .sono stati prndigiosamente superiori ai ladri ebrei. I discendenti di Giacobbe non conquistarono che un piccolissimo paese, che hanno perduto; i ,discendenti di Ismaele hanno conquistato una parte dell'Asia, dell'Europa e dell' Affrica, hanno stabililo un impero più vasto di quello dei no mani ed :hanno scacciato gli Ebrei dalle loro caverne, ch'èssi chiamavano la terra :promessa. Giudicando delle cose per mezzo degli esempi delle nostre moderne istorie, ;Sarebbe molto difficile che Abramo fosse stato il padre di due nazioni così :differenti. Ci si dice che egli era nato in Caldea, che era figlio di un povero vasaio il quale guadagnavasi la vita facendo deL piccoli idoli di terra. Non è molto verosimile che il figlio di quel vasaio sia andato a fondare la Mecca a trecento leghe da li, sotto il tropico, passando attraverso impraticabili deserti. Se 'egli fu nn conquistatore, si rivolse indubbiamente al bel paese dell'Assiria; e se non fu che un pover'uomo, come ci viene de- , .scl'itto, egli non ha certo fondato dei regni lontani. La Genesi riporta ch'egli aveva settantacinque anni quando usci dal J)aese di Haran, dopo la morte di suo padre, Thare il vasaio. Ma la s~ssa Genesi dice pure che avendo Thare generato Abramo a settant'anni, quegli vi~se fino a cl.uecc·ntocìnque anni, e che Abramo non lasciò ~ran che dopo la morte di suo padre. Con questo conto, appare chiaramente dalla stessa Genesi che Abramo era anziano di centotrentacinque anni quando lasciò la Mesopotamia. Egli andò da un paese idolatra fn un altro paese idolatra chiamato Sichem, i_n Palestina .. Perchè vi andò? Pcrchè lasciò le fertili 1·ive dell'Eufrate per una contrada così distante, così sterile e pietrosa come quella di Sichem? La lingua caldea doveva essere molto differente da quella di Sichem; non era per niente un luogo di comme1·cio; Sichem è distante dalla Caldea più di cento leghe; bisogna attraversare dei deserti per arrivarvi. Ma Dio voleva ch'egli facesse quel viaggio: gli voleva far vedere la terra_ che molti secoli dopo i suoi discendenti dovevano occupare, Lo spirito umano comrrende penosa1nente le ragioni di un tale viaggio. Ma Abramo è appena arrivato nel piccolo montagnoso paese di Sichem, ,che la farne lo scaccia. Egli va in Egitto con sua moglie cercando di che

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