L'università libera - n. 1 - gennaio 1925

30 L' U N I V E R S I T l I, I B E R A Che assistessimo .a un assassiiiip senza soccorrere la vittima? Allora, non saremmo. più testimoni, ma complici_! Quanto è dunque difficile ottenere questa imparzialità,- così delicata che peneremmo a definirla! Pur tuttavia, noi la richiediamo pura e perfetta, almeno nell'intenzione. Purchè sia sincera, non le domanderemo di più. La terremo per vera: se l'ispira l'amore della verità. · Tuttavia la stretta impa~·zialità non sarebbe sufficiente. L'esat tezza s'applica ai fatti e non ai sentimenti, misura le quantità, non le qualità. Un cuore non è compreso che da un altro cuore. • La verità intima non si rivela affatto a coloro che studiano le cose soltanto dall'esterno. Non si tratta di procedere col metodo di un giudice istruttore - sia pure onesto - che valuta in un processo per furto le quote di responsabilità che attribuirà al complice,. al ladro e alla ricettatrice. Ma piuttnsto saremo il fratello ehe interroga la sorella sall'amore nascente che ha creduto di sorprendere. Mille volte è stato detto, e mille -volte era vero: « Non. comprende se no11 chi ama. n - Benissimo! Ma quante volte ci toccherà decidere tra due uomini che si detestano, tra due sistemi che si contraddicono! L'Inferno di Dante è stato ispirato dal pensiero cattolico, e i1 Paradiso di Milton dal pensiero protestante; come fare? - Che faremo? Li lasceremo ·maledirsi a vicenda, e gu stcremo nel poeta fiorentino ciò che supera il cattolicesimo, e nel po·eta inglese ciò che supera il protestantesimo. Ciò non sarà sempre facile, ma bisognerà trovarne il mezzo. Questo mezzo non lo dobbiamo scoprire. Tutti conosciamo la legge d'Evoluztone e la legge deJla Conservazione· delle F9rze, leggi che non inventò il nostro secolo, perchè furono presentate ora chiaramente ora oscuramente dai pensatori di tutte le età; - anche dal popolo, specialmente dal popolo, questo grande ignorante che ha indizio di tutto. La gloria della nostra epoca sarà di,.averle comprese meglio, di averle dimostrate con le esperienze e con le matematiche, di averle mostrate, agenti nella fauna e nella flora, nell'umanità e nell'animalità, in fisiologia come in psic~logia. Come rindividuo, le collettività passano dalla nascita alla morte, attraversando· sviluppi analoghi. Così le idee, ·parimenti i sistemi, sia che si tratti di filosofia, d'arte o d'econ0mia politica. Eguale legge ·per i dogmi e le credenze, eguale fatalità per le società religiose- come per le società civili. Nella medesima .condizione sono le repubbliche e gli imperi. .Tutto ciò che vive morrà, tutto ciò che s'aggrega si disgre-

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