28 L' U N I V E R S I T À L I Il ERA pensarvi e persi.no di preoccuparcene. Se riusciamo a vivere nell'eternità," allora, ma non prima, ci occuperemo delle cose che '-ODO al di là del tempo! - Così parlarono certi razionalisti del secolo XVII1°, così dissero ai giorni nostri certi positivisti, e alcuni scienziati di razza pratica e robusta. Ma l'avreste mai immaginato? I religiosi accolsero malamente questa dichiara,zione, non ne vollero sapere, affermarono ch'essa sovverte le b;=tsid'ogni religione;· si lamentarono: - Questi agnosticizzanti ci soppriniono con la scusa d'ignorarci. Si dicono incompetenti per non essere obbligati a risponderci, per metterci fuori del mondo, fuori dell'intelligenza e dell'umanità. Vorrebbero attrarci in una cella di pazzi, e chiuderci lì :dentro _:___ rispettosamente - col pretesto che il piccolo locai~ sarebbe propizio alla contemplazione dei segreti impenetrabili. Ma chi dunque immaginò il mito di Semele, se non dei filosofi · del loro stampo, beati grossolani, uccelli da cortile, incapaci di alto volo! Ma contrariamente a quanto dicono gli Aristotelici e altri seccatori di ~nediocre buon senso, le scienze valgono per la qu_antità di mistero che contengono. Le nostre cognizioni, quante e quali che siano, non hanno maggior virtù che quella di farci sospettare l'inconoscibile verità. All'uomo fu proposto un enigma - un insolubile enigma - affinchè dibattendovisi, ne indovinasse la profondità. Le nostre vite v~ saranno sottoposte. Sui gradini del santuario veglia la sfinge, che sta accoccolata alla porta. Per entrare nel tempio d'eternità, bisogna aver sentito degli arti-. ~li lacerare le carni e frugare sino al cuore! Così par:larono gli ardenti. Senza ardere di questa fede eroica, la maggior parte dei religiosi permette l'esame dei suoi misteri, inizia volentieri· ad essi, con istruzione preliminare. Le religfoni, quelle dei popoli civili, come qu~lle degli incivili, affermano che l'uomo non avrebbe mai scandagliato i misteri della sua origine e del suo destino, se fosse stato abbandonato alle sue risorse, ma che essendogli stata recata la Rivelazione, bisogna che egli ne tragga .il miglior partito. I professori di spiritualismo hanno abbondato in questo senso, i mussulmani come i buddisti. Non c'è predicatore cristiano che non dimostri alle sue pecorelle il mistero della Redenzione, non c'è vice-parroco che non spieghi ai catecumeni dei due sessi ciò ch'egli chiama « il Disegno di Dio»; facendo appello per quanto più è possibile all'intelligenza e alla comprensione, egli spiega, quindi discute; talvolta racconta che il mistero fu istituito per
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