L'Unità - anno IX - n.47 - 18 novembre 1920

t problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SAL VEMJNJ ~ Direzione e Amministrazione: Rom11(6), Trinità dei Moli/i, 18 * Abbonamento ordinario annuo l. 15, semestrale l. 8, per il Regno; Annuo per l'estero L. 20 ~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 _,. Un numero sepamto ceni. 40 * Amm. Soc. An. Ed. • la Voce,, Roma l!. C. C. con la posta Anno IX ~ N. 47 .,,. 18 Novembre 1920 S0"1MARl0: li primo passo, l.'U11ilù. - Quanti sono gli ltttillnnl In Onlmnzln? - 11nuovo decreto sull'io•aslone delle terre, Raffaelt Cicuca. - Nnzionallsmo economico. - Era ve.rol - Ln fnbbrlcn del aovveni\'I. • Il primo passo Il romprome"-SO italo:jugo~Ia,·o per r.-\– drintko si deve snlulnrc con piena soddisfa– zione, non solamrnte pcrchè concilia i di– ritti C' l bisogni vitnli i.l('i due lati intcres· snti, nu\ stJpralutto perchè è il risultato dì acrordi dl-rctli llbrram.ente discussi e con– chi.u.,i. JI IJH'lodo c..hllill J)RC(I;, in 1(1l('blO caso, ave– vo. tanta lmportnnro quanto il cor,tcnuto dello. pace stessa. Perché tm assetto adria– tico, che fosse stato Imposto nlln Jugoshwin. dalla pre ... sionr di. volontu f!Jtrnnec, dopo eb.SCl'C st.nto eJabornto all'infuori di ogni suo libero intenento, non a,·rebbc avuto nes– suna. /orza tli impegno morale per la parte costrt!tta ,: ubire Ja impoh-izione. La Jugo– slavia a, 1 hbe considerato il nuo,·o stato di cose cun lo stesso animo, con cui la Francio, d,d I 71 al 191i, hu negato ogni valore olla nnunzia dcll'AJ~azia-Lotenn. Il difotto csscnzlo.le drJ defunto trattato di Lontlrn (•ra proprio <1ue::i;to:di essere stato fucinato come ijC una nnzlonc jugoslava 11011 cslstf•~~e: perciò esso non aveva nes– suna consistenza giuridica e nessun valore mornh• per la Jugoslavja. Se quel trattato !oKsc stnto realizwto con Jn procedura. unl– Jatornlc, che tnnll scervelJnli nostri concit– tadl11l hanno precomnn.ta . In questi \11t1mt due anni, non a,·remmo avuto una pace a– driatica: avremmo avuto tutt'al più una tregua, Il trattato d1 Rapallo, invece, è unn. pace, liberamente discussa, liberamente ac– cettata da entrambe le parti. E' la prìma. ,:era pace, a cui abbia doto lu<>io la guerra monùlole. ~lo. darebbe prova. di corta vista chi non vedesse nel trottato di Ropollo se non Ja semplice sistemation<' dell'immediato pro– blema territoriale adrlnt.ico. Esso è, non può , no11 e11rre, qualcosa di più. Esso è il pri– mo posso vcl'so unn vero e propria nUennza ilnlo-Jugoslava . Dnndo notizia dello. firma del trullato, la Stefani, hn nvulo curo di agglw1gere che 1t l plenlpotenzlnri ltollon1 e quelli serbo-crouto– slovenl si sono intesi in un ,,iodo formale per clC'llc ,·edple e delle trattative comuni circa gli lnter('~sl csstmzinlj del due paesi fll\ll'l~uropn. centroh• 11. E il trattolo di Ra– pallo JH't'' ede una convenzione commerciale da concludersi entro dm.• mesi. E i giornali di 8clgrndo giù nnnunzinno rhe « prestodo– vrebbr t•i;~ere flrmnto frn i due paesi un trattato di nllcanzn ùlfcnsl\'a 11, Sullt 1\mterie, rht le trnllatlve rommerA clnli dO\ ranno ~istt-mnre, In ~tefani dà le segu('ntl informazioni. ,. t.:n trottato d1 commercio, che tengn con– ato drllc procl111.lo11! industriali ltnlinne che a po,-;sono fnn,r(",·olmente es.sere import... 'l.te a in Jugo,i;ln\in, e dC'i prodoltl del suolo che 1c p~~ono e~"-rn~ importnli io Italia dn.lln 11 Jugosln, In; ••unn conwntlonc ferroviario., che !nei– « Uti In rostru ionP di uno ferrovia di inter– u nnmento, la qunlr partendo dol mare A– « drintlco nttrm·ersn In Jugosln.,·fn, valgo. a 11 rncc~ltrre t trnrtlci del ~lar Nero in colla.– u bornzlone tecnica e finn.nzlnrla fra i due "paesi; • speciali con\'enzioni, che gnre.ntisca.no u nt regno ju~osln\'O li maggiore contributo «dc.,::11enti ftnn.ntinri e dei tecnici italiani a per In uUlluru:ionc del giacimenti carbo– " niCeri nel regno jugoslavo e d('lle nitre ma– " terle ùcl sottosuolo, tenendo conto delle n n·ecec;;~itàdel mercntJ Italiani; • 11 rq,tolnmcnto dri rnpporti fìnnnzinri "esistenti trn i gowr11i 1 ni tiunii è succeduto u iJ regno jugosln,o, t ~li nitri enti pubblici 11 e privatl ltnlinnij ,e Jn. sistemnziorw dei traffici cht.' fanno 11 capo nl porto di Trie~tt• 11. E il )Ilnlstro delle llnanze dello :.toto ju– gosJa\'O, signor St-Ojouo\"iCh, in una intervi– sto concessa ol Lavoro, !;piega: u Nol jugo:ilmi o.bblumo abbondanza cli u materio vrime e dì prodotti agricoli. Le 11 noslrc terre pro<.luco110 legname, grano, u bestiame. 1l nostro sottosuolo è ricco di u ferro, di rnme, di carbone. Pensate che « aLtunlniente il carbone costa o. noi soltan– •1 to lire 100 nll'incircu la tonnellata. E lo « sfruttumento del nostro sottosuolo è ap-- 11 pena Iniziato e non con i rneui più pcrfe– cc tlonati. Voi potrete e do, rete aiutarci a cc metterlo in volo re, con 11oslro e \'0SLro u vantaggio. La ,o~ua 111ano d'opern, In vo– "stra perlzm tecnicu. e tu \'Ostra produttivi– ii tù. industriale, hanno aperte \'Oste prospet– c, t.ive nel nostro paese. Pensate: noi dob- 11 biamo rbol\'Cre Il JHOblcma della ricosti– ,c tuzio1h' dt•lle terre t~ delle cillù. de\'nstate ti dal llCIUl('Oj e 0CC0l'l'0ll0 ca.se , strucle, fer– cc rode; il co111plC'sso dcllt' costruzioni u. noi cc ptù i,u-cttu111t·11te 11ec:-t.•b-Snrie tmJ)orta. con i 11 prcui uttuulJ, unu. somma di venti miliar– ,, di. SI tratta di costruire nJmeno trt!mila. u chi10111ctl'i di ferrovie in oggi unta agli at– u luali !;l'lmiln, e 20.000 chilometri di strade. « Tuu" 11uest(' \'iC dJ romunicazion(' ci sono « nern•!'-arh• per ùnre al commerci ed agli "scambi nosLri (IU~II sfoghi, che la. natura cc ci o.s-.rgnn. q La Commissione per U trattato com.mer– ce cin.le o.,·nt do studiare nnzitut.to un proget– cc to di dimlnu1.ione delle lnriffe dognna.h fra 11 le duo nnl.Ìoni, a,vki11nndole od una con- 11 dizione cli libero scambio; e cto, 1 rà poi ela- 11 bornre JI pia.no delle tu riffe, che permetta• o no l'i.11tt.•nsiflcaz.ione del trasporti e degli ,e scnmhl. Per questo riguardo, non si do– u vrà fari:i nitro che scrondnrc il movimento u già delhwato!'ii in ,1111·sli ultirnj anni. Giac- 1c che ml"'rihl ili c:i~cre messo in rilievo, co– ccmo ~ouuun.m,,ntt• sintomntiro, Il ratto che "anche duraute il JH·riodo di tensione e, di– u cinmo pure, di o~t..illtu ndrintiche, fra i cc due pnr~i llmih\1fl Jr lmporlaz.ionl e le e- 11 sportnzloni sono ~t.•mpre andate numen- 1, tnndo, t• ciò perchl• la rortn dello nccessi– " tà economiche è euJ>rriorc anche a.Ile ri\'O– ~ lità Nl nUe mire pohtic:-he. Oggi rhe le ri– ••valitil p<'litiche ln.scinuo finalmrnte il J>O– " ~to ud unn collnborn,tone cordiale, secon- 1( diamo In forza ,lc·llr ntce:-sitl\ economi– lf che> 11, E' ,1m· ... to lo "viluppo l~ico degli avveni– ntfnti. r:onip In Dnlmuzla conqul~tnta dnl– l'ltnlln n, n·hhe prodotto nece~sonomente una inlmil•izin politirn ed economicn peren– ne itnlo-juµ-o~lu,n, cosi In Dnlrnuzin non può r:--~r.,. ~tntn rinu,wlnln dal negoziatori itnllanl 1:1e11011per ottenere il ,·ant~gio, bt•n più ~rnndt.', di unn :-.nJdn omicizin ita– lo-jtl8oslnvn. Ed i> in <1uestn atmosfera di nmicizio, !-Rido.mente e sinceramente \'Oluta dal Gow·mo italiano, In spic.gnz.ione della relnthn !ndlità con cui I negoziatori jugo– slnvi hnnno nrcettato {Juasi tutto il pro– grammi\ Italiano per le lronllere della Ve– ne,la Glulln. Le difHc:-olh\ non ~no certo finite con la ftnna del trnttato. Anche quando ~teno su– perati gli ostnroli .:;oJle,·nti dai D'Annunzio ,. tlat Th,.wn Dt• Hc,el, nuo,i ostncoli sorge– l°llnno giorno p1:r giorno, JH.'ropera d.i tul– lt. le fon.e, nnzionnlist1•, cln~ in ltnhn e in J..,f""'i-.fa\"i:t si sono datn la. missione di man– tenere in perpetuo s1ato di inquietudine i due paesi. I rapp<,rli fra gli italiani e gli ~lal"i nella Yenc:lia <;iuliu, nello ,tnto di Piume, in Unlmnzia, t,i;u1n11no il terrt•no di rr•t1110, ra d<•i meltimnlt•. \In di <1ucste dlfflcollt\ non IJ1Mgna spa– Hmtnrsi. t·nn pnce definlti,·n non c't! stata mai nel mondo e non ci surl\ mai. Lo pace bisogna creurlo. e dìfcrHlt'r'lrL ognj giorno. li trn.ttn.1o di Hnpallo è il pl'i1110 passo della nuova poliUcn. estera italiano. Bìsognn ve– gliare perchè non ,·engano sabotati I passi successivi E' questa l'opera di donioni. L'U:SITÀ. Il conte Sforza ~on e solrunente un uomo d·ingegno, che capi fino dal prlu10 tempo di guerrn gli er– rori contenuti nello politicn elci trattato di Londra, o cercò i.tanno che fossero ripa– rati mentre rnpprt!S~ntuvn l'ltnlin a Corfù, durnnte ln gucrrn. lln ,,.ltmostrato, nei mesi scorsi, di essere nnche un uomo di cnrntte– re: non la.sciandosi imprcsslonnre tlclle 1nl– nucce, nnche JH'1i;o1uùl, che i nnzionoListi 111trntlnro110 n 1Urgli Uno 11cl suo gabinetto di IH\'oro; rh11n11t:ndo incrollniJilmcnte fcr- 1110rH•lla Stlll pollticn di trattative dirette e i p~\ce co11KH ~Invi; risoluto a sfiduro qua– lunque orulatu di irnpopolnrlti\ per rimane– re fedele n tJuello che rgli nella sua chia– roHggcnzn sentivu essere l'Interesse reale drt pncsc. Il carattere e il coraggio civUc sono merrl cosi rare In ltnl.Ja, che è dove– ro:--o prrnt.h>1·ne nota quando per comblnn– zlone si incontrano per strodo. L • eterna bugia Fino all'ultimo momento gli adoratori del trottato di Londra continuano a giocare con la tattica. dcllu. bbgln. E affermano che LI trnllnto dl Hnpnllo in tanto è st.nto possibi– le, in quanto l'ltolio. era gnrn.ntlta. dal trat– tato di Londra.; mentre noi rlnunciaturi vo– lcvu.mo che l'ltn.Jlo. u.bbnndonnsse il trnttn.to di l...ond1·u,con che si sarebbe lrovutn. sen- 1n ormi nPll'ora. delle trnttath·e fina.U. Lu ,1.•ritu, irn..:ce, e st•111pre stata: che llll'llll"l' i l)(l/ÌOllllliStl proclumnrono che il tHntnto Lii Lori...lrn dovevo rimanere inton– KilJilc couw il 1Hm pl111 ultrci. dello sopienw. e ùt'lla pu h•1101h!, noi obblnmo sostenuto Sl•111pr<' che Il trntt.uto di Londra dovesse l'S~Cfl', 11011 abt"wdunatu, mn sostltuito. Cioc, troHuu.lo il trnttnto di l.011dra ùifetto– -..u in ~e, 1• 11011 più adatto olla situnzJone moruhak 1ktn111inat.a.el nel corso della gm:rrn, 1101 ahbiumo, lln dal 1917, predica– to la ncccssna che esso rosse sostituito sen– iu rital'do con u11nitro trattalo equivalente ua. quantità e 1muliore in. qualitd. Ecco, per t·scmpio, tho cosa scrivevamo 11e1 numero 27 aprile JUl8 dell'Unitd: u All'Jtolio. certo 11011 conviene ubbondona– " re sic et simpllcller In con\"cnzione di Lon- 11 dm, se pnmu non i,in possibile SO!-ltituirla 11 ct111 un nuO\"O 1>ntto, piu con.forme non so- 11 ln.mentc o, principi di giusliilu nazionnle, 11 ma anche Bi IJenlntesl e permanenti Jnte– " rt·S..Sidcll'ltalio )la sart!bbe enorme erro– cc re impuntarsi a dichiaro.re che la con,en- 11 zione d1 Londra contiene le tavole del 11 )tonte Sinai. Il Governo italiano può be– « nissimo (.lifhio.rarsi disposto a intfndcrsl 11 amiche,olmPnte con la futura Jugoslavia 11 suUa distribuzillne dei territori adriatici cc che la convpn1.ione di Londra ha nssegnnt; li all'ltulio, r in\'ìture in «IU(•:ttecondizioni ",gli ~In, i d(•I ~ud a ronsidrrnre quel docu– u m<'nto com~ 11110~nn 1 112ia, che copre gli tt intncs~i non soln,nente dell'Ho Un, mn an– ce eh .. delli. futttn\ JuRnsln\'in, di fronlp Alla 1c Froncia e all lnghllterra da un lato, e ni– t( l'Au~tria dnll'ultro. 1,·rntumto, come pro\'a u dt•lln sua b11onn \'Olontà, Il Gon~rno ita– " !inno può t.lichinrdre che non Intende rare 1e nt.•ssuna. oppo!ii.done olio. costituzione clcUn. 11 unità n01io11nlr ~rrbo·crontn-sloveno r che 1cn questo nuo\'O ::--tatonn1.io1rnlc cederà la u Liburnia e In Dnlmnzin. purchè sin possl– (t bilr intrndrr!il N1unmcnte con rsso su tut– o to il proiJ1<'1110 udrinUco con la mct.linzlo– " ne nmiche,·ole dei comuni ullcoti. E pol- o chè In inle~n itolo-jugoslovo è una neccs- o siti\ non solo per l'Italin e gli slavi, ma u nnc:-he J)l'l' l'lnghilt<'rrn o hl Frnncln, e u tJuesti due pnc-ti sono Iegnti nll'ltaliu dnl– ,c In con\'Cnzione cli Londra, nulta t·ieta <"he ,. il Gol'erno italiano chieda ai 9ot•erni al- 11 lrati equi cowptnsi su nitri cnmpi 71er e, qw•tln 7wrll' di territori adri<ttici assegna– ci file dulia C'Ont•ru:ione di Londra, cht tt'en• 1c tunlmentt 1ia1urel1btro allalugollavfo. So· e, lo rlfll rnso che uno t'<1ua soluzione di que- 1c sti problemi i:ila resa Impossibile ,o clnUn. 11 intrallnbilità degli Slavi o eia oltri motivi o ill(llprndentl dnlln buono. volontà e dnlln. 11 buona fede dC'll'ltnliu, - ~lo In questo 11 cnso il Governo llnlinno rivendicherebbe u integrulmentt" i lHritorl nsscgnÒ.tile dnllo. et convC'nz.ione di Londra. 11. E npJ nurn<'ro del Zl luglio 1918: o La romrnzlone di Lon<lro, quello. rama– te sn. convenzione dcll'o.prllo 1915, che è il 11 ne ,·arit>tur del nostro Imperialismo ... dei cc trr nllJ<'ri, qurlln conv<'nzlone è niente, è, u p<'gglo che niente, uno. pnS81vltà, se cl im– u putinmo a \'Olere vedere In essa un menu 11 di trottorin, dove sono tnssativnmente e- 11 lenenti tutti i piatti territoriali, che nllcn,. 1 c ti e nemici debbono scrd rsl nel giorno 11 delln <'Urcagnn; di.l'cnla invece, una 1nagni– n {lca base di nu.ovc contrattaiioni, 1e ,ap .. u piamo utW::are quanto cua contiene di u conforme alln giusti:ia fnterna.:ionale, e 11 se 1appiam.o convertire alla luce di quuta 1< giustiiia, una parte dei diritti territoriali u gld riconosclnti dal vecchio trattato f~ e, corrispettivi equivalenti di altro ge,;ere, cc pitl realme11e utili, P meno conte1tabili. DI o conforme n.lln giustizio lntcrm1zlonnlc, ln– u fa.tu , In cnnnnzlonc di l.ond ro. contiene ,e implicito in tutti I suol o,tlcoli un prln- 11 riplo, rhe 1t01 n(}n dobbiamo tibbandonare u a nt>.uun pntto, r di cui pouia,no esigere 1( la premia rcali:;a:ionr non 1olo dagli al– u leali, rl1P lt<nmo firmato il clocumcnto, ma 11 anrhr da U:ibon, <.'11(' non l'ho mai flrmn.- 11 to, "-f' In ~orlr-tu 1lelle "\"nzionl ,u bn~e dc- 11 111onatirn non t• un nome , nno: il princl- 11 pio 1•hp l'ltnlln hn il diritto di rimnnere u sirura sulle Alpi e nell'Adrintlco, e di por– " t<.'Clpurt' in proporzione del RUOi blsoµ;,11 ai 11 vnnt38gi clC'Inuovo n~srstn.mcnto ('Olonla– " le, cllr uscirà c.tnllngtwrrn. Se questo prin- ce ciplo ~ stnto rrnlh-:zuto nello convenzione cc di Londra col 111elodoconsu<'to delJa vec- u chin diplomatio, n. base cioè di compensi 11 t,,, rito rin li e strnppundo la Llbumin e la u Oulmnzla. agli Sin.vi e il Oo<Jccaneso olla u Grecia, e promettendo ull'Jtnlln conquiste u c:-olonlnli in Asia, In Africa e In ollri siti, qunto non t·uot dire cl1e il principio u ,tebba e11ere abband<Jnato i,uieme ad a~ u cwte avptica:ioni C'Oncrrte dl euo. Que 9 to cc\'UOI dire solamrHlf• che IJ principio deve u rimaner fermo, mn r1ev'essere meglio rea– l\ Jlzzfito per nitre e più giuste vie ,1. 'i noti hcne che 11("1 nostro sistema di Ideo Je rinunzie, che l'Jtnlia avrebbe rotte in A-

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