L'Unità - anno IX - n.36 - 2 settembre 1920

, ~, 11 \l,l,, \ncht·1,h \"u Jklk \11, -" I~(Jl .1)( •"\ \ problemi della vita italiana Direttore: GAETANO SA[VEMINI ~ Oit'ez,one e Amministrazione: Roma (6), Trini/Adei Monti, 18 ,~ Abbonamento ordinario armuo l. 15, sem,•stratel. 8, per il Regno; Ar111uo per /'estuo L. 20 I'! Sosleryilo{eannuo l. 30, semestrale l. 15 ~ Un numero separalo ceni. 40 ~ Amm, Soc. An. Ed. • la Voce•, R,,ma /f C. C. cnn la posta Anno IX .;1, N. 36" .;, 2 Settembre 1920 'SOMMARIO:Fuori dcll'cqul\'O(:O, G. I.u::atto. - La coltura obbligatori• del grano, - La burocrazia nelle terre llbemte, Piuo Piui. - Un con\·tgno nbruuese, f c. Fuori dell'equivoco E pennesao per una •olta. tanto tirar qualche """"° in pk-eiooaia, sicuri del re,ru, di ritrovarsi wbito dopo perfetta. men te d•neeordo? Oli amici nostri dei gruppi di azione, ffU,, che tooeero illuoi di poter C08tltulre on DUO\'O partit.o om'ogeneo e tn.ttivo, sin che role-ro co~ un ultimo tentativo dlmOHt,rarne l'lmpo""ibllitA, ernno o,ndo– ti al C'ongt'el!80di N:tpoll termnmente de– cilli di romperla coi na.zionnliHti infiltro,. tilri nelle file del lll'mi008tltuito Partito di r.innommento, e di obbligarli con al· termozioni politiche non Jffl8Cettibili di ambiguitt\ e di <"tUivoci, ad allontana,-sì per "Cmprc. Invece nl congresso è ·a.ve– nuto quello che 81 ripete in qua8i tutti i congre89i.: fra. le opinioni estreme c'è i,empl'e chi cerca di emu-re gli &ngoli, di tro,•are la via di mezzo, di raggiunge• re l'accordo e magari l'unanimità. Oo&l 11nthe ictta,·olta si nominò una. commia– lrione per conglobare in unico ordine del giorno le idee oppoote, e l'ordine del giorno OOflConlalo tu app1-ovoto n-ppunto ari'1H1<>1",,.;t,1_ In questi cniri la ooatonzn e In forru,i degli ordini del giorno conta– no ben poco: lo voglio anzi ammettere che l'ordine del giorno concorda.t.o ra.p– p,..,...u~ fedelmente, In quaai tutte le we pa.rti, le idee -..nute da SaJvemlni e dall'U11itd, t1ebbt-ne il ricoD011Cimento <k,ll'opportunltà di YAlel'lli del Patto di Londra, aia pure a titolo di 80Jllpliee stru. mento di negosiazlone, mi 11e1Dbri terri– bilmente <>liticodopo ltt- onni di critiche e di polemiche appuaionate. Ma io que<nl caai ciò che imporm è l'animo di chi ,·ota: e l'unanimità otte. nata •pra una. qnfftion~ ooei oontrover– ,_ tn un con~, do'fe - pure in mez– "° ad nnal grande contwrione di idee - ti! aon rivelate nottani<-nte due mentall– tt\, dne modi di oenth..- profondamente e totalmente contrnddittori, una unanimi– tà di queoto g<>oorc•igni6ca In condan– na. nlla. a880luta, impotenu.1 di un parti– to in cui la. minoruuza, non avrebbe :wu– to altro compito che quclJo di Mbotn,... si&temadcamente ogni tentath·o di azio• ne della maggloraDM. r<'r fortuna. l'emend:uncnto Siciliani ~ veuuto & dlstrugg<>t'I' quelli sciagurata unonimitù ed a rh·elnre ton quali restri– zioni mentali Ja maggior parte dei rap• pN'•cntnnti n••- <otaro l'ordine. del giorno ront .. rdnto. Con questo non inten– do ehe tutti i ropprc.,ntnnti, i quali •o• l:n"(>uo 1'3j?f?iunta. Sicilinnt, j.inno dei na• ziouulisti, e che tanto meno siano i IO· ro rapp,....sent:itl. Tutt'al contrario le numero~ dicbiar--.uioni di ,·oto fatte- do– po l'ei;.odo degli omici nOl !ltri.pro \" a.no Ja JH"{'Or<'npazionc-,:H·ttta di liberarsi di fron– te alln OH\SSO dei t'ombattcnti e dei con– ladini 111eritli-011:1li, dull'nccuaa, di nazfo. n111i~1110 o ùi im1>erinlL'-Wo gucrraiolo. Prohaliilmrnh\ molli di <1ueigiovani hun– no 1-.en$.'lto in huom, fed<> che. se an~nno "otnt<l p('r rannes.sione di Zara e di Fiu– nw. allo ~te~ modo potc:ino çota.re per N°IH. ..niro e )')('r il rNt'Oterrn Zara.tino. CO· nu•, <·on 1~1 st('S:S:.1 fn<:ilità. doma.ni non ri– lìut('i't.... hl.>fro il loro roto di buoni italiani n rhi lo richÌ<'<l~sse per Ragusa. o per t '11ttaro italio11iasimr. Ma l' appunto quC'sta impreparazione e qnt.\.hfa l+"!!;te1'('z1 .. 'l di chi non rieece a di- t,tlnguere tra sentimento nazlonnJe e ua• zioonllsmo, che ci com•ince ~mprl' più deH'impoMibilit~ di costituire, o~gi, nu nuorn pnrtito fra, giornni delln borgbe– Ria. a. cui la, guerra ho dato be.nsl un sen- 80 di irrequietezza ed un vago bi.sogno di rinnovare Pnmhiente 80C.ialedel loro pae– YC, m11 che, non n,·endo mai avuto od avendo perduto ogni contatro con le mas- 8(', cd ignorn.odoue I sentimenti ed i bi– sogni, sono facilmente t.rnscinoti a. dare l'appoggio del loro entuslrumio patriot– tlr-o n tutte le impl'ontitudini e a tut– te le ~J>ecnlazioni noziouali.stitbe. 11 distacco da c1uestJ clementi più in– gr11ui e più entusiastici, dn cui si era SJX"rflto di poter esprimere una. forza. ve• ramentc J'i.uno,·:1trico, costituisce certa– mente per molti di noi una delusione do– loro80,; ,ma. esso l'efJtituisce nncbe alla. n0fftt1L azione quello liberh\ di movimen– to ~ qu('lln forza di ooeF'ione e di a.ttra.– r.iooe che a J)()O() a poc.-o,per le necessiti.\ t&ttlche del!& cootitur.ione di un parti• to, C<!80 rU!Chiava di per<lcrc. M:t per que– sto dobbiamo n.ccoulentnrci di essere un· ,zrup1,o di minoran1,n, che si limita per Ol'R., ad un'opera dì critica., di revisione, di etndlo e di propngand& del proprio progrnmma concrero. , E nemmeno ritengo, pur convenendo completamente colle Idee riaffermate d& Carlo Procaccia, che ai debba oenz'altro accettare il ,mo inrito di • piegare cen,o alnlatra •· Le Idee ed i HCntlmentl del gruppo ristretto di amici che da otto an• ni al •tringono lnrorno a 8alveminl ed o.ll 'U"ità, 008tituiaco110 onnni on sÌi!tem& organico che non ba billogno di modifi– cnrai per piegare verao destra. o ven,o !liulstrn. Noi non abbìamo che da conti• · nn1>re o meglio da riprendere il nostro ln\'Oro, in porte interrotto, e ado.tta-rlo. ton lo 8te<!l!O spìrlro animatere, alle ne• ecs•lt,\, nuove di qnellto periodo critico. l'K.' 117.fl p1't.-occuparcl per onti di chi J)OSS;l lll"Cettare le 'soluzioni dfl. noi studiate <' p1'<>1>ugnnto. Le adesioni o le alJeanze no. tura.li n ~rra.n.no d& Hè. 0. LUZZ..\TT\). --- Noi avevamo racloae contando sul- l'affetto del nostri amici al piccolo fo- 1110 che settimanalmente rappresenta nell'italla retorica e buciarda del poli– ticanti un oasi di critica e di esame sincero della nostra vita nazionale nei suol problemi concreti. La sottoscri– zloae ha già dato buoni frutti. Ma ci occorre di più per riparare al forte de– ficit che gli aumenti della carta e della tipografia rendono prevedibile nel no– stro bilancio. Perciò facciamo appello a tutti I volenterosi. TROVATE NUOVI ABBONATI SOTTOSCRIVETE GLI ABBONATI. che desiderano" un cambiamento J'lndirizzo DEBBO– NO accompagnare la domanda ccn TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa della fascetta. La coltura obbligatoria L del grano SuJ PTOiCtto di le.gge 1c ptr rendere obbli– gatoria la cultura. dei cereali nti ttTTem in.– colti o mal coltittati n l'Unitd, ho espres&O in formo sommnrla, li suo avviso nel nume– ro del 2 luglio. Dopo di allora li ooro delle protesto si è andato intensificando da parte del compotontl e di qualcuno fra gJl stessi socialisti. E' stato un vero plcb.lscito, che J1a contribuito n determlnnrc il rinvio o. no– v<>mbredello discussione do! progetto, e di cui ci sembra opportuno raccogliere Le voci ph.). nutore,•oli, nella ipotesi - non molto probabile - che n novembre s'intenda real– mente riprendere l'esame di quel disgrazia– to provvedimento. A tout 1tigne11r,... Comincia.mo do. un ex mtnlBtro di n.grlcoltura, daJl'on. Milianl, re– latore del disegno di legge, il quale per ra– gioni dl politico parlnmentare non può pro, 1>0rre il rigetto del provvedimento ecce-zio-– nate, ma riconosce tutta l'importanza degli argomenti contrari e, li espene anzi in modo da far capire che li condlv.ide pienamente. cc On tecnici agrari, eglt scrive nella sua reh\zione, e da economisti un.anJmemente ai condun'nl\, come contraria al razionale svi– luppo agricolo del noatro paeee, la eslen• sione soverchia data alla coltura granari.ai e yh,stamente, in parte almeno, ri fa n,a.– tire a que,ta ta cau14 tùUa bauca media ,ro– dmlone per eltnro. La pretM!llle legge quin– di che ordina dt e.tendere ancora la. detta coltura dO'Yrebbe condannarsi oome antlt&– cntca ed Anlleconomlca perch~ diretta a peg. glornre uno stato di oose già di per ~ d&– plorevole 11. Ma poi egli al acoon~ta di mettere In pa.ce la propria cosclenta. con quello cu– rtoeo ragionamento: • che le critiche e la condanna nnate muovono da conalderattonl e da argomentatlonl, qunli varrebbero non per un" l<i!gedi eccezione, eh• •I promulga in momenti ec~zlonall, a scadenza breve, mn per una legge deftntttv" e tale da costi• tuire lo. ma{1na cha.rta dell'~rtcottura ,._ .... llen più espliciti e pili logici neUa loro op– posizione nl progetto, sono invece due rra i più autorevoli cultori di economia agraria che vnnW oggi Il nostro paese. L'uno di essi, il Sorptcrl, In due nrtlcoli pubbllcnll aul lle1to det Carlino, condn.nno. n.ddlrlttura tut.. le illusioni che dn cinque anni al vanno dif– fondendo sopra un rapido aumento della produzione grnnorln, cosl per la via di una intensifknzlone delle culture, come per quel– la dello. loro maggiore estensione. Per lut Jlon ,J è snlvcua che nello sforzo di ripri– stinare al più presto le condizioni normalt drl commercio lntemazionole, e di potm- pa– gare con le esportazioni Il nostro sempre crescente rnbblBogno d.i grnno. « t:n aumento, eg11 scrh·c-, dolio. produzio– ne granarlo alimentare può' pensarsi rea– lizzato o per inttnlifica;ion.e, cioè con au– mento delle produzioni per unità di super– fici~ o per e,ten,imt delle colture olimento– ri. Il primo modo impJlco. trasformationl di. lt11..to effetto: non si ottiene l'nppUcaz.io– ne di più razlona11 metodi di concimazione .di nvvlccndamcntl m.lgllort, di più produt– tive varietà, o di mt~llori sistemazioni del terreno occ., se J1on attrnvereo una serie pili o meno lungo. dj anni. Ottenere , 20-25 milioni di quintali di grano che et mo.neo.no sul 4.5 milioni di cttar;t rncdtnmrntc colti– vati n frumento in passato, vuol dire n.u– m('ntiare In produ1lon.e per ettaro da 10-11 quintali - media attuale - a l:l-16quintali. Probabilmente ciò non è tecnico.mente possi– bile, su lutti l i 1/2 milioni di ettari: In ogni ca~o, snrebbe poqslbile solo tn una serie hm– ga d.l anni, durante lo. quale l'incremento nnturnlC' della popolazione, con ogni proba,. bllità. ru,iqorblrebbe uno. buona parte dell'au– mf'nto fil prodotto reoJlzzoto. Re!;ito la pos~ibilità di estendere le colture alimentnri. ~-lo. estenderle doYe? La euperfl· cìe territoriale dell'Italia, entro i vecchi con.– fini, è di 28 milioni e 1/2 di Ha. : pooo più di 2 milioni aono Irrimediabilmente tmprn• duttlvi (acque, sh-ade, rocce nude, aree fah. bricnte), so.Ivo qualche centinaio di miglia.la di ettari di terreni pnluclosi~ rlduciblU a collurn con opere Ingenti di bonifica ldra1i– licp. ed agraria, che richiedono gro.ndi capi. tali e molto tempo. 011 altri 26 milioni e 1/2 di ettnrl sono, per circa 12 .milioni, terreni ra!di, cloè prati permanenti, paacoli. bo· sch.i; per circa 14 milioni e 1/2 terreni aot· toposU a periodica la,·oro.tlone, cl~ semina~ 1ivJ, ,,gnell, uliveti, agrnmetl. Se cl ponia– mo sott'occhio la ripartizione fra l singoli prodotll del seminativi (circa IS milioni di ettari) troviamo che quelli non nltmentari. si riducono ai prodotti \e/lslll, ci.. occupa– no neppure 100.000 ettari (In maaatma pa,-. te canapa), oltre a spu\ occupati da piante legnose sparse (viti, gelai, alberi da le«na, ccc.) e dn ripor/ In rotulone di cereali. Tulle le ailn, produzioni - o direttamente (cerea• li, Ori888I, bietole da zucchero, ecc...) o ln– dlretlatnfflle (!oragg1, quindi carne, latte, ecc.) - gh\ sci-vono all'atlmenta.z.ione. E do– v'è allorn Il mnrgine per un'eetenalone utile delle colture allmentartf SI vorrebbero forse ancora distrutti altri boaehl, moltiplicando I• puaate rovine! Sl vorrebbero sul serto dlatruUI .Cli, pia!, •· grumi, rrututert (se e In quanto taluni di questi prodotti non debbano già conllderu. al alimentari), cioè colture tra h ptl) c:arat– ter1•tlche e adatte al noatN> clima, colture che rappreaentano capitali Jentament.e aceu– mulatl nel suolo, C'hesarebbe paneaco ren-– dere sterili? SI vorrebbe &Cacciare dal aemt– natM la canapa, uno del prodotti di mag– gior fama lnt.emazonale. che meglio pub sen-lrcl a comprare merd estere? La canapa - oome d'altronde Il vino, fruiti, a«ruml - non possono dunque &erv1rct a procure.réi con lo scambio, uaat meglio che con la pro– duz.tone diretta, derrate allmentarlf Resi" da vedere se nell'ambito delle -e colture nllmentari non al J>OM8. operare una più utile dlstrlbuzlone del •uolo, reetrtn• gendonc tolune per allargarne altre (per es. il grano). E qui la mente corre alla poeslbl– lltà di ridurre a coltura granaria terreni. a pMcolo; frn 1 quali posato.mo comprende– re anche l ripo1I, In rotarlone con cereali, polchè anch'essi, per parte dell'anno, sono pascolati. Questo si vuote dn taluno esprimere oon la equ.h·oca rrnse: porre n coltura te len-e u incolte"· Ora sta ben chiaro In proposito cOO,in primo luogo, questa trnsrormatlone, Be può portare n produrre più grn.no, J)Orla neceesnrlnmento n produrre meno lotte me– no carne. Mn sopratutto. sin o.ncora unn volta ripf'tuto, che drttn trosformuziot'le si– gnificherebbe soatituirf' a un sistemo. di col– tura estensivo - Il lntirondo pnstornle - un altro sistema lntensi\'O, Il quale eslge profonde trasformazioni del suolo - prr sl– ~t.emazionJ, aduu.amentl, coetruzlonl, ecc. - e ben altra copio. di copitoll di esercizio. ·credere rhe lai! trasformazioni posso.no ope• rnrsi rnpldnmcnt(' e non nttro.verso lu~o. oorie di unni, ~ solo provo dr,llu Immensa' ignornnzo. che regnn ~ntorno n questi pro– blemi di economia rurale. Non e.sclndlnmo tuttavia. ch(I - con me1..1i opportuni, I qual! po~'k>nosolo chiedersi ol– la crPntlnnf' drllf' volute conrlizionl di tor– naconto In coltura d<'I grano non posso. gundo.pnhrf' o p<'rdfrP, dn un nnno nll"altro, quakhP Cf'nUnnlo di ml«liain di ettnrl. ~1a non illmtinmQcl, Onllr ongustie ottnnli o del più prossimo avvPnlre, clrrn la nostra si– tuazione alimentare, non 1wclremo con so·· lu1ionl chieste olla produ1l"11e ~ntcrno.. Qu<'– sti probl 0 ml per nni f' prr tutto l'F.uropa. eontinentole civile, non sl po~sono rl90h·ere che con una solu1lon, internaz1onn1P di f'SS1.

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