L'Unità - anno IX - n.29 - 15 luglio 1920

J I, , ----- problemi della vita italiana ----- Dtretlore: GAETANO SALVEM!Nl !f Direzione e Amm1mstraz10ne: Roma (6), Trinità dei /Jo><ti, /8 ,t Abbonamento ordinario annuo L. 15, ~--· __,,..- C. 8, per il Regno; Annuo per l'estero L. 20 ,t Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 )f Un numero sep~rato ceni. 40 ,t Amm. Soc. An. Ed. • la Voce•, ,</Ima )f C. C. con la posta Anno IX ,:1, N. 29 .:,, !5 Luglio 1920 SOMMA~O: Per l'Al~nla, L"mbulo Z011otti Bianco. - Polemiche siderurgiche. - La prop,orziooale ammlol,tratlva, Ugo Gi1uti. - ~erasti burocratici, Giulio Piua11gtli. - Il caoa oell"amministruione o•oan– ziar1a, .\ltuantnnt. - GII stroulol della carta. - Gli uami per burla, v,w studtnlt di lelttn. Per l' A.lbania La soluzione del problema ,rlbanese - che lo parte integhlnte del problema adria,. tioo - è~per noi ItnJlanl troppo impor• tante per non sentire Il desiderio di dare al nostro orientamento una chiarezza ta– le, che c'impedisca di vagare in qnel'at– moefera indeterminata, in cui brancola - ~'Olsuo carico di 110ttintesi e di equi– voci - gran parte del ù, nostra democrn . zia. spaventata di el!l!Crecolpita per anti– pat:l'lottiemo da no lato e dall'altro per imperiali.fimo. Tutti 80Jl d'aooordo (fors'aJJche g]'idea– tori di quell'infelice comprom-, 8'lria– tico, che ha rovinato il noetro prestigio morale in Albania, offrendo un'arnu. a.tlllatiaR!ma, a tutti i n08tri avversari nei Balcani) nell'opporsi alla dl.t!ooea, della Jug<>elavia. a Scutari e a S. Giovarurl di lfedna, e della Grecia ad Argirocastro. JI& oon tutti aentono la neooi,,,aria, lo– gica, oonaegoenza, cli q- a-tteggiamen– tp: il rifiuto di og,ti ,o!ucione de! p,o– blcmG balca.ftico-adriatioo, CM ,.,,,..,..,,.. le> 80WaMtà di i.,.>..U,.,. """'°"", ltOMG - •-, ..,. dli..,,...~ quahiMi de! ~torio G.lb <JM"6, La noetra. sicUJ'eZza mili twre, lo llt&to generale d'anatthia, di roi ba. fatto nn•~– cooe deacl'izione a.I Oonvegno del Rin.no– vamen to di Roma il ~ignor Forti. IIODO gU argomenti genernlmente in n80 per giuetificare il noetro possesso di Va.– lona. Ma, la nostrn oicurezza militare non .,.rebl>e ben ph) validamente pro– tetta - senza ledere il diritto nazio– :nnJ·e di alcuno - oon quelJn ,ieu.tralizza– :rione del!' Adriat;;oo, che avrebbe dovuto -re uno dei cnpi•aldi dell'accordo tra noi e i J ngoslavi, e che è misteriosa– mente 800Dl'J}8J'SO nel compromesso Nitti– Olemenceau-Lloyd George? Ed ancorehè alla, neutralizzazione si opponessero dif. fiooiu, iJ1110rmontabill, non sarebbe .,.,.i più oonveniente per noi. provvedere a.i n06tri interessi strategici - nnz.ichè con una, l!Ovranità, che intaceAfldo il nostro pre81igio mora.le in Albania. 'mina al– t.J'081, oome Jo espe_rimentiruno i; que- 8ti giorni. la, nostrn elllcienr;a milita– re - con un accordo diretto, che ci a.o– @icuri prinlegi d'indole strategica nel porto di Valona? Non ei ave,·a il minietro Bnuer fatto una simile proposta, per l'Alto Adige? Ma per poter ooorcitru-e una effettiva, benefica. prote.z.ione, ocrorre innanzi tut– to ,wn. atttncnta•rr le fYJgio11; di di-BConlia e di anarchia. Non è in~ece quello che fino al oggi ba fatto in Albania l'Euro– pa, Italia compresa? Tutti rieord'lilo il 80rgere di quel nuo- vo Stato nel 1914. l Per quaJJto la, suo, liberti\ se fa, fosse gun.dagoa.ta da sè per l'indefessa, in.-mr– rez·ione di un pugno di montanari i~o-– nwti,, per la rieonqui.sm egualmente di– spera Ut della stessa co.scicnza. na1Jonale, cl1e un piceolo nucleo di intellettn.'lli e dj pubblicisti, ave,,a fatto con ~olont:\ superiore alle forze, tuttmia l'indipen– denza non potern dirsi il risultato di OJJ moto concorde di tutta. J.a nnzione. Er1t necessario quindi che, ai consoli– darùi,, l'Europa le desac nn primo aiuto valido, illuminato, sincero: da sè l'AJ– bllllia, non sarebbe forse arrivata, tra, l'o- o B1 ijtilit,l dei popoli conwmlJJi, a, risolvere i 1mm'O~i problemi interni, a cui il regi– me turc·o. come sempre. era riescito ai imprimere un t'arattcre di qua,1ti insol-– oi/Jilità. E taJe aiuto mancò. Come scrirn•o uel 19l7, spinta innanzi dall'Austria., preoccupata l!(>lo cli in1pian tru-e più al sud possibile le fila elci suoi intrighi, '80rretta dall'Italia che clove,•a esamire la, ~~ui, n~i--itù nello BCOprire e recidere quelle fila 110pratntto contro lci dirette, !'A,lba11ia 1101> ebbe dall'Europa, d-Opo il gra11 d-Ono della aua i1"1ipe11<1c"""', che "'<>– tivi, nt«>vi di diacoràio., che genn,i, m,om di 00,.,..,.,.i<me e di aoon:t.,,.to, Si cominciò coll'imporre ali' AJbruili!. èlei oonfon,i arbit-ro,ria,mcnte ri8tretti, sa.– crificnndo genti aJhanesi a popoli per Jot. te aecofari a, loro ostili; con quanto pro– fitto per l& concordia. generale. lo SRJ1Do da un lato i pornri martiri della ritirata 118l'ba, le nttime delle bande greche dal– l'a.ltro. G.iaoovn, Ipek, tutto il territorio aJb&– DC88 ad occidente del DrlJJ Bianco, cedu– to al Montenegro: le provincie a.lbaneei dJ l'riHrend, di Dibra, Ono 111 laghi d'O– cr\da e di Pre,,pa., aJla Serbia; l'Eplro, ove la tcna<,e propaganda greca, era, rie- 9clta ~are nna fiooaomia. elle.nicn. a. gran parte del pae,;e, alla, Grecia. R'oggiu11se a questo primo errore una deplore•.-ole 1nanca1v.:a cV,u11,;td nell'i.ndi. rizzo poUtico e amminilltraLivo da.lo al nuO\'O regno: mancanza di unità,. che ri– fletteva la diversità di atteggiamento, e aoprnitutto l'orientamento \"e'N!IO differen. ti scopi da ragj:inngere, e non ,·erso l'u– nico dell'lJJteresse alhaneae, dei ,·arii rap– preoentanti delle Potenze mocolti a Londra,. • Obi oomand&va? Chi faceva eentire la ,ma, energia, diretti\•a e correttiva al po– polo stanco da più unni di anarchia, de– Ri.de,'080di affidarsi, di l!Ottomettersi. ad uo'auto1·ilit giusta, e inflCd!8iblle? A Scuta.ri una Oommi.&Bione i11tcrna.zio– nalc d,'am,m.iragU (ne beneficiava I' Au– stria), restringendo la sua atth-ità ad un p<'rimetro di dieci chilometri. la– ec.iava, tutta l'alta Albania nel suo cro– nioo 900u,·0Jgimento e nell'irritazione di OJJacompleta, 81lClusioneda qualsia@i par– tecipazione nJ Go,·erno Naz,oru,le. Se.nM. meta. vn ,ga.nt: e,unu Oontm,istfa– ™ di controllo (non ne beneficiava, nes– s-uno), eon J'incarioo <li determinare la, oostituzione e J'organ.izza2Jone del nnorn <:;rnto. pri,·a di alcun efficace potere po– litico e a..yuninh,-o-a th 1 0. .\ DuraZ?,o, il gor,,c,•11-0 mflita,-c di Es– sad, Pascià. A Yalona il !JOt.'<'NLO prowi– sorio di Jsmail Kemal bcy, ('be vi an:•va, JH'OcliunH.to l'a.utonomfa, nJhnnese fi.n dal 29 novemùre 1913. Sroutio 8..'l.Dguino-so n, questa confusione, le guerriglie delle popolazioni albanesi contro le truppe di re Pietro a nord, oon– lro le hanòe dei greci a end. JI 13 <licembre 1913. quasi eco dell'in– ,soddisfazione generale, gir Edward Grey rimeueva aUe Potenze 11JJanot0, che do– nrnndara. d'urgenza « cli stnbiJiJ·e defi.ni – tivamc-nto su.li.a de.limitazione e l'organiz- 7,,f,zionc del nuof'o Stato Albonese». l l protocoll9 per i confinj dopo alcuni neo me,i ,u luroro. ,·eu.fra firmato n Ftrenre. A ;.narzo le :Potenze sod<lii,-facevnno alla ~"'(•,111dn rl<'Westa cli sir E. Gr-ey inviando 8 ~ 1 ·t-1·1101·e J'AJbani~ Gugli<'lmo di \Vicd. 1 u que8to l'ultimo e il J>iù gmve Cl'· rore. Oine<:bè se per reggere i demini di uno tr.,:o oc<'OM"Ooosempre c·ap:l(•ih) f'uperio– ri tli intelligenza e di cuore, essJe BOno a&solutmnente indispensabili là o•e le ro,-,.., dello Rtato 8000 in tumulto oon– rul.'° per i;ecoli di mnlhro,·ru,10, per anni di 1ivoite e di !,'l1erre, hl, ove vi ~ r,orer• t.i rl'uominl ntti a, com,gge1-e con la pro- 1,wiaesperienza l'azione del Sovrano, là o,e c._ndo maggiore lo squilibrio, più dt:bole quindi la capadtà di retdatenza. mttggiormente pe..a, la macchin.'l del!& •eccbin diplomazia, lJJ cerca, sempre d:i lli– toorioni precarie da sfrutta-re. Fu colpa degli Albanesi ee questo fan– ti,= dJ So,•rano, ignaro oompletamen- , te del pa-, dei 9Uoi costumi, del lllloi problemi, con dieci milioni per tronteg– gia,'e tutte le diJ!looltA, con pochl rigidi nfllcWi ola.ndesi per """ '1eura.re la. paee interna., dovette miseramente fuggire do– po circa sei Dlffl dal 8UO iD....-,o a, Du– ra'tzo? Fu colpa degli AllMweot ee le da.te più 111ellJOmhili del 8UO Regiw, IIODO quelle dei suo arrivo e delùL sua taga.? Se i fatti ::i;:;e;:i .,!~~~ :,,-::::i °!.w;'. tano C.'ll!toldi. l'arresto del Colonnello :Yuriccbio, ed infine il bombardamento del 19 maggio della, casa. di E6@ad Pa– scià, ('Oll il suo conaeguen te eorilio? Fu oolJ>!><legli Albanesi ee il tramon– to di qucgto Regno ,~de l'Albania. ancor più divisa e mutilata, aggravato Il dis- 80.llSO lrn, nrnAf:n.ùmaru e cn titollèi, e S..'lill.· b'lle toE!Coe gù"b'<>sulle alture di Duraz– zo, ove fin da.I 23 maggio e'eraJJo aeca.m– pati i mu.e&'\Ùma.nirritAtl dal oonaiglio tana ticamen te cattolico che l' A UHtria a– ,·e,•a posto ai fianchi del Re, decisi a rendicare l'affronto al ministro della guerra, che ~lo per J'inten·ento italiano avpva avuto salva la vita? Ed ecco, dopo il na.ufragio del regru, di \\"ied, mentre Essad ricntriwa a, Du– ra,.zo proclamato capo del governo dal Senato alb..'lucsc,' i serbo-montenegrini e i greci nuovamente invade.re e saccheg– giare il paese a nord e a sud. l./ltalia, che sbarcando a YnJona. :t,\·e– ~n promesso « di salvaguardare la neu– u-alit,1, albanese e di recare IIOCCOTIIO a.Ile mig.liilia di p1'0fugbi. accorrenti sulle pa– ludi di \'nlona per s.~lvarsi dalla strage», sembnwa in mezzo alla generale a.na.r-– chia, ,·oler iniziare roo.lmente quell'azio– ne di risorgimento na1jollflle, ehe Ol"reb– be legnto e.I 00&1:ro per sempre l'aJJi.ma. e le sorti di quel paese . Lo fecero sperare i la ,·ori •tra.da li e le ope1'Cmurarie eseguiti con grande abi– lit,1, dai noet1i soldati, gli esperimenti di coloniz1... 'lziono agraria, diretti da.I.lo Scns– selhtti, le misure prese per la lotta oon– tro la malaria.: ma, a tutta qncsta. atti– nti\ non corri.spose OJJa. politica egua.1- mente iUulllÙlatA. Abbandonata, con il t'Ooseatimento del– la Consulta. al Comando militare, essa oi ostinò a, roler dare ai poteri legisla,tivo, giudiziario, e~ecuti\·o, un'im1>ronto nazio– nale italiana che contrastava. con tutti i sole-nni impegni presi. L'istruzione pub– blica im\iru1,ila in italiano: l'italiano lJJ nnti gli uruci pubblici: l'ineegnamooto della lingun ;1lbaneae limita.tiasl.mo . " Qu,rn<lo le trnppe itali!Llle @barcaro– no a, \"ulona -- raccontava ultimamente il ù;1'Hlvl'e del Ku,,-.,,uU - u. buudier& alban!!1'e ,·eniv-a ina.lherata con gli onori militari dovuti IÙ runbolo di un& na.zio– ne, e per no periodo di tempo l'aquila aJbaJJe,;e S\"entolò a fianco del tricolol'8 italiano sugli edi1lci pubblici: ma più tnrdi le autorità itnJiane proibirono J'i-' nalbemmento della bandiera albMeee. "Contemporaneamente venivano tolti tuttli gli stemmi albaneei da tutti gli u1- fici J)Ol!'talie telegra.tlei, dal MUJJfcipfo, da.Ila scuola, dal.la gendarmeria e dalla Dogana. •Il 28 novembl'8 1919 il Comando proibl alla. popolazione pi Valona di festeggiare la noorrenza, nuionaJe. A VVeDDel'O gravi fa.tti: t.aJl'erugli tra il corteo dei eltta-, dini moluti & l!Olenllizza.re la dat.a, lltlt>– nca., e i ca.rabinieri ... La bandiera a.lba.– :oeee venivo, strappata ai di1D08trant1 •· Sono epi80dl. lfa, a qneeto carattere poco ripardo- 80 per Il eentlmento wwona.le aJbeneae s·ern oramai improntata la, polltie& aei Comando che, abbandonandoel a.ltre.! ad una parzialità evidente, prima. a, favo"' dei mn88ttllll6,oj, più tardi 8 f&VOl'8 degli 0 ~oeei, fini per alienarsi la oimpatla di tutti i pru-titi, 'l'utt., °'' ato non è lecito diDJentica.re quando ~i J)ftrf,i,di • o,narclt,ia all>aMtt •· Se l'Ita.lia vorrà realmente inWare s-uJl'oJo,, 1<ponda OJJ'èra di progrel!80 e d1 pnc1ftcar.font-e reça.re un aiuto ed nru, protezione effettiva agli albanesi deve p~ma u~ire dalla eitua-zione ambi~n in cui J)('111rnne la sua politica 'e secgliere: o la so,,,..,,,i,ità dA ,ma parte del!' Arba, 11Àa, che giuat-ifioa altre 110vra.,r,ità, e qwin– d• lo 8memb1YJmcnto d,i quel PM86; opp,,, re 111, protettomi o i,pogUo di qua4iari M>– """.11.ità, di quali,iari riooM80imento uJ· /iNale dr/Z,. Potcn::e, ma cjJetUoo, reale, dov,a,, alla 00111umtàdegli i-..tcreaai ita– lian,i ed albameri. Scegliere cioè : . _o Jn. 8tttRtita,noo forzata, ch'è germe d1 r1volt(' e provoc.1 per reazione una o8ti– lit,l sempre 11iùvesta alla n<»,-tra,penetra,. zione e intellettuale e commerciaJe; op– pure l'amicizia Bpo,.tanca, çh'è il pegno più sicuro delJa difesa dei nostri diritti e dei nostri interessi. UMDER'J'O ZAN01'1't BIAN('O, Se un numero di giornale, che ooeta.va prima. della guerra, 5 cenl.e<!imi,COl!ÙI. ora 20. il numero noetro settimanale, che co– srnva 10 centel!imi. de.e ora C<Mrtare 40; e l'abbona1nento 8alire a. 20 lire. Noi non posRi.amo farlo a metit aJJno Perciò inviLlnmo tutti coloro, che voglio: no mantenere in vita l'Unità, a, pagar– ci un doppio abbonamento o a 110ttoecri– vere per 80mme anche maggiori, a, fine di provvedere anche a, quelli che non poe, sono pagare U doppio abbonamento. . Altrimenti &'lremo costretti a non eon– tinuare l'Unità. I Abr>onatevt subito: la for,:a ,u un ylornaZe setttmanale è tutta neglt alJbo11,(l11UJnti. :: :: :: :: :: .. \

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