L'Unità - anno IX - n.26 - 24 giugno 1920

problemi della vita italiana Dire/lare: GAETANO SALVEMINI lf Direzione e Amministrazione: Rom« (6) Trinità dei Mo11ti 18 ~ Abbonamento ordinario annuo L. 10, semestrale L. 5.25 per il Regno; Annuo per l'estero L. 15 ~ Sostenitore annuo L. 30, semestrale L. 15 ,'f Un numero separai~ ceni. 20 ,'f Amm. Soc. An. 'Ed. • La Voce•, Roma ,'f C. C. con la posta Il J)&Mato numerodi otto pagine devo -re consideratocome . nu.merodoppio,eioèportarei'indicaz.:ll.2f-25,10-17giugno Anno IX ~ N. 26 JI> 24 Giugno 1920 SOM;\IARJ~t\F~l~ento. L'Unità. - Come quei che ho mala luce ... - Una cooperativa anUprotezlonista. - L'economia associata. - Nord e Sud. _ L'Unild non emm e nvegno del riuat'vamento. -- li problema della ,cuoia al Convegno del rinnovamento. - Fate i conti I, L'Amminiitra.ziont. ceosurata, L'Ammini.trazio11t.. - U problema P.1\LLIMENT() i... formazione del ?,tiniste1"0 Giolitti. per volontà del G-ioNtale d! Jtaw,,, cioè dell'on. Sonnino, segna la liquida,ione definitiva dell'interventismo DAzionalista e eonniniano. Nc.lla, guerra europea, nazionaJ.isti e eon. n.in.i.an.i non banno mai veduto che una oceaaione p1"0pizia. per ingrandire terri– torialmente l'Italia: tutte le altre formo di ingrandimenti nazionali, >limpatie mo– rali, infiuenre intellettuali, trattati di commercio, di navigazione, di lavoro, convenzioni ferrovia.rie, portuali, banco.• rie, alleanze politiche, leghe militari, pro. t.ezione di conna.zionn.li negli Stati esteri, ecc. - tutte queste torme di conquiste 0 11J)iritu&li indirette, nou tr-aducibili in simboli gn.lliti sugli a.tla.oti, non hn.nno a.\•uto mai liCU80 per il nostro imperioJ.i– l!IDO proviuciaJefocolto e stretto di torace. Inoltre, per l'oo. Sonnino e per i na– ziona-listi la. guerra dell'Italia. uou ha a.vu . oo ma.i oe...'-:Suoa intima, coordinazione col– la gue.l'ra ruoncl hùe. Era una, guerra, « pa.– ra.lk ,.la.» alla guerra mondiale, cd « estra– nm » ai fini di tutti gli altri belligeranti. Era. la. « n0,9tJ·a, gue1·r-c1 », che si ;wilup– pava per conto prop1;0, !lcc.a nt.o n.lla guer– ra 1,.,;nerale; n.i cui risultati era indi~ rente ln, vittoria, finale dclJ'uno piuttosto che dell'ait1"0 partito .• \uz.i, ~m deside– rabilé che non ci fosae nes,m1rn, decisi1•a. vittoria, finale. Il sogno dell'on. Sonni– no e.ra, una, guerm di pochi mesi, a com– pier la quale bastasso il miliru~lo preso a prestito in Jngbilterm col trattato di Londra. L'intervento italiano avrebbe CO· stretto Ja, Germania. o l'Austria a unn. pa,. ce, nelle cui trattative l'Italia., non e~1.u. rHa da, pochi mesi di sfo.rzo, bilanc;;,,doai fra l'Inghilterra la, Francia, e i,. Russia eia. un lato, e la. Ge.nwtJI.Ùl,,non ridotm all'impotenza, e l'Austria, non sfnscia.t:a., daJJ'aJtro, ,wrebbe costJ-ett.o anche l'In– ghilterra e la F.nwcia, ai larghe concessio– ni colo.niali. Perciò l'on. Sonnino definJ nel tr-aLtato di Londra, scoglio per scogUo, formicajo per formic.aio, Je oonquist.e a,– clriaiti<:he; ma, non fece nessun forfait, nci confronti della F,,rncia o dell 'lngb.il – terra, per il 1>roblern:1colouiafo. A ppro– fittn 1•:1 delle difficoltù dcli' Austria in guer– rn.1 JX"rsistcmR,l'(' Je ,rert.en1.e ad ria.liC'he: al'1-ebl>C'approfittato delle difficoltà del- 1'Inghilter1'1 e della Francia, nel Con– gres."O del.la pace. per si;itema re Io ver– tenze medit.era.nec. Al.la politica del tmuat.o di Londra <,i oppose l'on. Giolitti. E di qui nacque la. rh'olta, dei sonniniani e nn,,ionalisli contro !"on. Giolitti. ~fo erano tutti fa– rim1, do.Ilo stt.-~-.osa«o. Anche per l'ono- 1-cvole Giolitti I:• guerra gener,Lle dovem sc.r,·hoe a. far , ouqui~ ta.rc territori all'I· talia: sola.nwnte pensa,ra cbo la, guerra s,weùbe stata assai più lunga di quanto l"on. ~nnino uon crcc:leSSC', e tr'o,·a,·a <'he H « pt1..recchio » senza guerra fosse pre– feribile aJ « J)lll'CCchiodi più» colla gner. ra.; J)i!l utile era. as1>ettare, annandosi, finchè la, sorte D<ln si fosse meglio deci– AA.per buttarsi dalla. parte. d1e promet– tesse guiderdoni pill la.rgbi; la, Germani..'1 era assa.i più salda che non si credesse iu Italia; !"idea di .<;tring<?rsiad essa,, an– zi che all'Inghilterrn e alla Francia. non em ancora. da acn rt&rsi. E quando si consideri Ja. guerra d'Ita.- .........,e:,. ., . ., • ;• t-'6 j •• , '" Ila comP una oomplice guerra djretta n grattar terre da, quaJunqu., pa.11.e, iJ in– negabile che l'on. Giolitti caJcolava me– g],io le rea.ltà o vedeva. più lontano del suo an•ersa.rio. I cui errori centrali era.no questi: facc"a Ja guerra ali' Aust,'in, nella speranza che l'Austria, non si sfascia-sse, ma col programma di toglierle ogni re– spiro ne.Il'Adriatico, cioè con un program– ma di conquiste, che non ai poteva realiz– zare senza, lo sfacelo dell'Austria; od ea• sere aue...,t.odell'Inghilterra e della Fran. cln, con un sentimento oontinuo di 08tilo diffidenza contro esse, e di nostalgla sp,>– smodica verso Ja Germa.nia. Vintelligen– tissimo indil'idno faceva .la guerra ell8Cndo runico de:i nemici o nemico degli alleati! Più logico e pill pratico di lui, l'on. Gio– litt.i an-ebbe p1-efedt.o accorciarsi a buon mercato co.I Principe di Uillow, e a.spetta. ro il momento buono per ,·e.uire ai ferri corti anche coJl'Jnghilterm e colli, Fran– cia,. facendosi pagru-e anche eia queste la neuu·alit.à in monet,. coloninle: e a que– sto scopo oocorrc\'a,. che Ge1'Dlani.ni e Au– s1-ri.-. non fossero indebolite dall'inter– vento it.alfaoo. e che l'Italia non si iotri– gru,se nella. guerra antigermauica. L.-. vittoria militare dell'InteM fu il fnlliment.o della guerra naziouaJista e J:t)nninialtu. Ridotta Ja, Oerm .... wiu, all'iin- 1>0tenw, sfn,;clata,"1• l' Austrii:-Ongheria, tutta, fa, manovra n~11jooali.sta. p~tt..'tt.'1 per le truttaiti, 1 0 cli paoc veniva meno: non e..ra,più f}OS.~ibile urinnccia.redi « get. t.srsi dall'altra, parte». Dopo \'ittoMo V~to, J'on. Sonnino avrebbe dovuto riconoseenri S(X)nfitto e dimettersi. IascL,nclo il post.o a chi potes– foC tJ•attaro con gli alleati senza, l'ombra delle amùiguH:à passa,te, nfllda.ndoli della prop1fa cordi,ùe solidarietà. Rimase, in- 1·eoo,aJ suo post.o: e andò ,. Parigi come nemico: si ba.rricò ncll'Albcrgo Edoardo YJI; aspettò fachirescrunente che gli Cos– S() JXlg»"-• la, camhlale del tratt.1,to di Londra. E quando le cambia.le gli fu protesrn ta da \\"ilscm. non "Cppe far me– glio che ; .c.stena.re l'Italia cont1"0 Wilson o contro la, Frn,ncin, e contro l'Inghilter– ra. che non $i me~teva no a fianco dell'I • wlia per sfidn1-e Wilson. Allorfli l:1 guerrn {' la vitt.oria. dovevano 3.l)llflrire uno r-.fo1·1,0 vano: « l'It:Sllia, ba. C'ombattuto per uul1a »; << axrebbc f;1tto JUC'glio a 1-estar neutrale, e a farsi pngare l:1, neutrn.Utà col parecchio gioUttiano »; (< i tede~thi ci a , 1 N:-bberotrn.ttnti meglio». ('osl l'i1nern~_u.tisy10 sonnininno ba. riS1bi– lit~1to il nC"utraJL'0.'110 gio1ittinno. Ma in Italia, hlori dcgl'interventisti ~nnioi:rni e un,zionnliRti, fuori dei neu– trnJisti giolittiani, fuori dei neutralisti f()('Ìalis.tj. c.-isiamo anc·he noi: interventi– sti democr:1tici e bi~latinni. Per noi, Ja guerra, ebbe i seguenti ob• bietti\'i : l 0 rompere in Europa il predominio clell'esercito tedesco; 2° smembrare l".\ustria.-Cngheria; 3• compiere nella Yenez.ia Tridentina. e nclla Yenczi:1 Giulh1 1a unificn.zione na– zionaJe. Questo programma. 1-. nostra guerra, l'hn pienamente rcalizza,to. Il militari– smo germanico è ~troncato. La. monarchia au~t.J'O-UD!(il rie.o ~ un 1icordo del passato: a.I nostJ'O oriente. non abùiamo più uno Gino BiancG> Stato mi.lit.n,1·0di 50 milioni di uomini, ma 11110 statercllo di 12 milioni di uomi– ni. La unificazione na.zioDAle, secondo il p1"0gn11nma autentico del, Ril!Orgiment:o, è compiut.-.. · ..4>-w guerru è a.nMta, anzi, a.I di là di qua,nto non avremmo ma.i osato spera.re : è sparita la, Russia czarist.1,; l'impero tu reo è scaeoia.t.o dall'Europa; i paesi 1-;inti hanno adottato, quasi tutti, regi• mi repubblicau.i e democratici; nei paesi ,·inciwri il nazionalismo e il milita.rismo, osa.usti cla1 lungo sforzo, agouizmno. Certo, l'Etu·opa oombm oggi un muc– chio di rovine. Il disagio economico ci torme.uta. tutti, vinti e vincito1i. Fra. il Ma.re 1lel Nord e l'Egeo, fra gli Urali e l' Adriatioo, un caos so,ngninoso sembra arn1-e preso il posto dell'lllltioo ordine mi.– Jita1tltrta e annidemocrat:lco. M1> una crisi durala cinque anni non può asse8tartii i.n. cinquo giorni. Rotte le a,nt!\Jle galei-e, i. popoli 4ella liu&--ia, del– J'Au.su-fa-L·nghCiia, della, Germania, a– n-a.nno ant.-0111, ruolto da. lavora.re e da. so.ffrfreper 1·icostruire la, nuo,•a, casa del– la libertà. 1 tmttati di po.ce , squilibrati e iniqui, sono come le prime bozze di un libro uou an<:01>1 deHuitii•=cp.w con-etto. )la il lilJ1-o sarà, corretto noi p1'0Sbi.mi anui. lJ Dio clellu llibbia J.a,•orò aei gior– n.L e l'iposò il ~u-i.mo; l'wna.n.i~ non, ha. , l:iorui dì ri1>0:-10: la. libertà, la. giusti.zia,, fa, puce dere t.'l'earsele giorno per giorno. In que•ta nuova. gmnde opera di IW· .e,,wt.U1cow ,lelVEuropa, l'ltaJja avrebbe dovuto a\·e1-e una. parte preminente: fa.r sul )i.to Ja sua pare, sis-tewando il proble– m~1 adriatico con gli slà,vi; e libere le mani di1 oi;ni dillicoJt.à locale, appoggian– dosi all'amicizia. di tutte le popolazioni danubitlJJ.Ce balcaniche, a cui si inrebùe JH-c,;entat.a,~-ome meclintric,: ed amica, di– ~intc.ressata, fare nella. conferenza. della, pace opci·a di concil.iaz.ione e di equitt\. La cecità nnz.ioutlist..'1 e sonn.inia.u.a. si è 13l!iCiata i.nrece, inca.te.Daresulle pietre delfa Ua. I.ma, ,ia. llanno venduta la p1i– wogeuitu.ra . 1Ìcr uu piaLt.o di lenticchie. Così il p:l(:80 ha a l'U t.o la im prellHÌone dclfa scoufitt.i, i.uveco di aver que!Ja del– la, 1-iLw1·ia. Un popolo, a cui fu possibile fru-e iugbiotti.rc nel 1911-12 come grande uionfo militare e diplomatico Il, ignobile mistificazione de!Ja guerra di Libia, è staw awilit.o dura,nte diciotto mesi, per opera [)l'(.'<:isnmente dell'autore pri.ncipa.– le ddla guerm. Liu'ultima ,;cempiaggiuo rimanol'a d1> Ca.re J)CI' com.piè1-e la liquidazione ignomi– niosa.: tbc lo stesso on. ,·onniuo aJlida.11- se a.u·ou. Giolitti l:s cura di 1'Calizzare il traLtaLo cli Londra. E anclie questa fjCCW– piaggine l 'int.elligentissi.mo personaggio l'ha fatta. AL.-. non per ques'to otterr-.1 di evitare rincl'itabile: la, necessità di un compro– messo adriatico è imposm da.I.L.-. impo11- sibilità cli un!>nuol'a guerra. Solrunente, l'It.aJ.la, vi arriverà, t....'l-rcli, dopo esserai a lungo e miserrunente dibattuta oontro la Cal.1lità: ,; urril'er:.\ di mala l'oglia, dopo nuove clelusioui, anzicbè con liberi.:\ e con dignità. E cosi Ja. l,'11Crracontinuerà ad eeae.re considerata dal popolo \taJjano come u.n fallimento: mentre quel che continua be· stiaJmente a fa.Jlire è il programma. n..'\• zionaliilta della guerra, è il metodo na.– ziona lL~ta delle trattatil·e di 1xw:e. L'Unità. Come quei che . ha mala luce .. , li Partito l!!\ocinlista, Ufficiale vede lo ooae JontAne, e non vede le coee viciJJe: COllll! il Farinata di Dante. Ma qualcuno gii\ comincia a capire quanto pericolo ce– li questa sistematica indifferenza per i p1'0blemi èoncreti e immediati dcli& po– litica est.e i,1, italin na, a cui fa contrappe- 80 un interessamento isterico, rumoroeo, tumultuario per quanto avviene nel.1& J>Olitica estera della Lunn. e del Sole! Sul Lavoratore di Trieste, un deputato socialist.1, Cesare Ale.ssa.ndri, pubblica. coutl!'O questa infantilità della politica • !lte1» sociaJjsta, un nrticolo pieno di buon .aenso, di cui riproduciamo i J)8,88i fon– damentali. « Un giorno - scrive !'on. AJeeee.ndri - giunge la, notizia che Tokio parte in gnerr,1 co1ttro )losca. Nou si coutrolla. ne9pm•c ]a 11otizia. Si convoca sul.lito un cowizio di protesta. Ah tu, Giappone, ti permetti di proudCI·tela con la HW!8ia? ! Aspett.::L un po', che int:ervenia.mo noi 00.11. i nostri 420. Considern.to che ... ritenuto ohe ... il popolo ,1<lunato a, 90lenue comi– :do p1,ot0;ut, non meno solenncmcn to e si dichiam 1>ronto ·a quel.In, <1ualunque a, zioue, ooc. ccc. << Noi ci occupiemo 1 fi110 u.lln, sazietà, fino alla lnuWit.à, fino al ridicolo, del mondo lontano; e non ci curiamo nep- 1m1-edi conoscere il mondo vicino . « La tJu.istionc dell'a.uneaso Tirolo, dcl– fa sua n ut.onomia, dei 11Uoirapporti con l'Italia? V'è tutto un problema di poli– tica interna ed este1>1, di diritto dci po– poli; l''è tutto un pericolo di conflitti. L' l ta.lia. proletaria lo ignora o quasi. cc La, questione di Fiume? Un'avventu- 1-a, da.o.nunziaun: ecco tutto. Non oo ne occupiamo: bisogna tener d'occhio il Oiap1>0ne. « La questione del!' A.1bani.n.,della. Gre– ci,,, dci iln.Jcan i? l'l'Oblema vita.le per I' lt:i.Llia. L'Adriatico sanl. nostro - no– stl'O per il nostro commercio, per la no– -stra, attività, per la, nostra. riuasce.uza. cc.-onomica - soltanto qunndo av1-cmo ri– J)J'eSi pacifici rn,pporti con i pacificati p... 'lesi balcanici.' Finchè non si. sia rag– gluut..a questa. pacificazione, vano parla– re di riuaseenza economica. Di pill: va-– no parJ.a.1·0cli ()llce. Nello stato attuale delle cose, proprio sul ccnostro» AdJ•i.a– Lk-o, l'lto.ùia, è in pc.1'Dlanente pericolo di guerra. <e L'Albania, è un'ultra. poln ~rie.ra . La popolazione non vuol sapere di eeaero ccci,~iJizz.at.a.»: neppure dall'lto.lia.. Ed intanto che il Ool'erno ita.Jiauo Ca il giap– J>Onescnell'Albania, e ci p1-epara alti-.. .Eritree ed altre .l..,il>ie, noi protestiamo contro 'l 1 okio, ignorando ltorna,. • E la questione del Dodecanueso? - Dodcca.nncoo?Mai Tisto e conosciuto ... « I)ul'Chè, per un giust.-0 « retour dea cbosea », la, Camera del lavoro di 'l'okio non indica, un solenne comhio di protesffi conti-o l'oc:cupuzione itaJiana di Rodi! « OoncJusione: se smettessimo di JH-en– dere sotto la nostra tutela l'unil'erso mondo, e ci occupassimo un f,o' d(}i pro– ulenii della politica estera italiana?». Ra. ccoma.ndia.mo a.gli abbonati che ancora non hanno compiuto 11loro dovere, di paga.rei con cor– te1Je sollecitudine il loro abbona.– mento. L'.l\mmlnlstrazlone. •

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